Diversificare paga Gli eccessi meno

Il rischio e il rendimento atteso sono i due fattori che dovremmo prendere in considerazione prima di fare un investimento. Ma l’emotività porta a sottovalutare clamorosamente il rischio in presenza di rendimenti ritenuti eccezionali nell’immediato.Questo successe ad esempio tra il 1995 ed il 2000 quando i titoli azionari delle società dot com, protagoniste della nascita del nuovo settore legato alla new economy, ebbero uno spettacolare rialzo (+550%).

La bolla scoppiò nel 2000 facendo scendere in modo irreversibile le quotazioni: investitori increduli continuarono ad acquistare titoli mentre i prezzi scendevano, rovinandosi completamente, incapaci di capire perché il mercato stesse penalizzando aziende così promettenti.

È innegabile che qualsiasi portafoglio dovesse contenere questa tipologia di titoli, ma per un principio di prudenza non doveva essere completamente sbilanciato su pochi titoli tutti correlati tra loro nell’andamento.

Questa riflessione serve per introdurre il tema della diversificazione degli investimenti basata sul concetto di bassa correlazione. La rischiosità del rendimento di un portafoglio può essere ridotta introducendo molteplici attività finanziarie i cui rendimenti non sono perfettamente correlati tra loro, selezionando titoli con diversa scadenza, diverso emittente e diverso comparto.

Qual è il segreto di una gestione efficiente del portafoglio? Selezionare investimenti decorrelati, evitando di farsi condizionare dall’ottimismo eccessivo e senza ricadere nella routine dell’abitudinarietà. Ad esempio, riteniamo affidabili gli investimenti ‘sicuri’ che hanno sempre dato risultati nel passato, la stessa banca o lo stesso consulente finanziario senza verificare altre opportunità oppure strumenti che riteniamo più semplici e di facile comprensione. Come il mercato evolve, anche l’investitore deve evolvere per sopravvivere.

Dopo i rialzi azionari degli ultimi anni ed i rendimenti interessanti dei titoli obbligazionari, è fondamentale diversificare non solo in termine goegrafici ma anche nello stile di gestione, operando con logiche dette di stop picking che privilegiano la selezione continua dei titoli in portafoglio.

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