Il varesino alla PepsiCo “Made in Italy” da premiare

Quando si dice il genio italiano, apprezzato in tutto il mondo per preparazione, creatività e fantasia. È varesino, ha appena 39 anni e dalla provincia di Varese è approdato a New York nel 2012, a capo del design del gruppo PepsiCo ed è considerato tra le persone creative più influenti del mondo.

Parliamo di Mauro Porcini, nato a Gallarate il 16 maggio del 1975, ma trasferitosi a Varese all’età di sei anni, che ha da poco ottenuto il premio “Primi Dieci under 40” dall’Italy – America Chamber of Commerce ed al quale è stato chiesto di far parte del board direttivo della stessa Camera di Commercio italo americana.

Nel 2014, Fast Company ha incluso Porcini nella lista dei suoi “Most creative people in business 1000”, un gruppo diversificato di influenti personalità trasversali, provenienti da ogni parte del mondo. Nel 2012, la rivista “Fortune” lo ha definito tra le stelle nascenti nel mondo del business.

Una biografia impressionante, ancor più se confrontata alla giovane età di Porcini, diplomatosi al liceo Ferraris di Varese e poi laureatosi al Politecnico di Milano.

Il manager varesino nella multinazionale americana PepsiCo ha il compito di infondere una nuova cultura progettuale all’interno dell’azienda a livello globale, disegnando le strategie di innovazione e design delle piattaforme di prodotto attuale e future, di tutto il vasto elenco di brand facenti capo alla corporation americana. Parliamo di nomi del calibro di Pepsi, Lay’s, Mountain Dew, Gatorade, Tropicana, Doritos, Cheetos, Quaker, Mirinda, Sierra Mist e SunChips. La responsabilità manageriale di Porcini si estende a tutte le espressioni fisiche e virtuali dei brand, includendo prodotto, packaging, pubblicità, attivazione nel retail, architettura e digital.

Dal 2013, il manager varesino fa parte della comunità “Talenti italiani all’estero” dell’Aspen Institute Italia, presieduto dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

L’anno precedente, la rivista Fortune Magazine lo ha riconosciuto tra i “40 under 40”, unico designer nella lista, mentre la rivista Ad Age lo ha annoverato nella sua “Creativity 50”, la lista delle personalità più influenti al mondo.

Ma la pioggia di riconoscimenti del gotha mondiale dell’economia non finisce qui, perché già nel 2011, Fast Company lo ha riconosciuto come uno dei 50 più influenti designer in America e design master dell’anno; l’Hr Word Business forum in Mumbai lo ha premiato invece per la capacità di leadership e di innovazione.

Il lavoro, le idee e la carriera di Porcini sono stati anche oggetto di studi e poi di libri sul design e l’innovazione, pubblicati in diversi Paesi del mondo. “Creative confidence”, “Jugaad innovation”, “Il minimo sostenibile” e “Vincere con le idee”, i titoli dei saggi ispirati alla figura e alle idee del manager varesino.

Prima di entrare in PepsiCo, Porcini era capo design della multinazionale 3M in Minnesota, dove il suo compito era quello di costruire e facilitare la cultura dell’innovazione in un’azienda storicamente fondata sulla pura innovazione tecnologica.

I suoi team, basati negli Usa, in Cina, in Giappone ed in Italia, hanno vinto la maggior parte dei più prestigiosi premi in innovazione e design.

Insomma, un asso assoluto dell’economia mondiale, di cui non solo la provincia di Varese ma tutta l’Italia deve essere fiera.

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