«La carta non può essere sostituita. È il vero mezzo di comunicazione»

La sfida di Arti Grafiche Alpine, azienda tipografica che ha deciso di andare controcorrente. E offre un Open day

«La carta? Insostituibile: vogliamo che torni l’elemento chiave della comunicazione». La sfida controcorrente di Arti Grafiche Alpine, azienda tipografica di eccellenza di Busto Arsizio, che ieri ha presentato con un “open day” l’investimento effettuato per una nuova macchina di stampa di ultima generazione.

Azienda storica che da tre generazione sviluppa progetti nel campo della comunicazione, la Arti Grafiche Alpine nasce formalmente nel 1968, anche se di fatto affonda le proprie radici più di cento anni fa, dalla cartoleria e libreria di famiglia, dove il nonno dell’attuale titolare Italo Tagliabue rilegava i libri. «Io sono entrato in azienda nel 1979 – racconta Tagliabue, un cognome che a Busto è sinonimo di una dinastia legata alla carta, tra cartolerie, legatorie e tipografie – allora c’erano tre dipendenti, oggi sono 32 e con me lavorano i miei figlia Riccardo e Vittoria e ci danno una mano i miei nipoti Luca ed Enrico».

Il “virtuale” taglio del nastro di ieri è una sorta di «nuovo inizio per andare avanti e progredire ancora», visto che il macchinario acquistato alla fine del 2016 rappresenta un investimento rilevantissimo, vicino ai due milioni di euro complessivi. Una scommessa sull’innovazione: «Abbiamo testato questa tecnologia già dal 2013 acquistando una macchina usata, che ci ha consentito di fare tanta sperimentazione, ora siamo passati al nuovo – racconta l’imprenditore bustocco – speriamo che ci permetta di entrare nel gotha della stampa». Le potenzialità del nuovo macchinario sono straordinarie, e sono state mostrate “dal vivo” ai presenti, con una serie di stampe di altissima qualità sfornate nel corso della mattinata. «Sappiamo che, per essere competitivi dobbiamo proporre ai nostri clienti sempre nuove soluzioni – fa notare Tagliabue – questo è un modo per superare i momenti di crisi».

Da parte di Arti Grafiche Alpine c’è anche la volontà di continuare a puntare sulla carta, in controtendenza rispetto al digitale che inghiotte tutto: «Vogliamo far tornare la carta l’elemento preponderante della comunicazione – sottolinea Riccardo Tagliabue – è sensazione, odore, emozione, non è sostituibile dal digitale. È un elemento da valorizzare e da arricchire».

Uno dei segreti lo ha percepito nel giro di poche decine di minuti il sindaco Emanuele Antonelli, che ha partecipato all’evento insieme a mezza giunta comunale: «L’ambiente è splendido, un’azienda familiare con una passione pazzesca. E il titolare non ha detto mai una volta la parola “dipendenti”, sempre e solo “collaboratori”. È questo lo spirito giusto per lavorare».