La pubblicità sulla stampa è un investimento. Ora c’è anche il decreto legge del Governo

Su una spesa di 1000 nel 2016 e una di 1500 nel 2017, si avranno crediti d’imposta sui 500 euro di differenza

Investire in pubblicità sulla carta stampata conviene, grazie al decreto legge del Governo sul credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Le agevolazioni previste nel testo dell’esecutivo non riguardano però tutti gli investimenti pubblicitari, ma solo quelli cosiddetti incrementali, ovvero quelli realizzati nella seconda metà del 2017; si tratta in pratica di un’agevolazione applicata alle maggiori spese sostenute in questi sei mesi rispetto allo stesso periodo del 2016.

Come si legge nel decreto, hanno diritto di accesso al credito d’imposta gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre del 2017, purché il loro valore superi almeno dell’1% l’ammontare degli stessi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nella seconda metà dello scorso anno. Detto in termini numerici, a fronte di un investimento in pubblicità sulla carta stampata che passa da 100, effettuato nella seconda metà del 2016, a 110 nella seconda metà del 2017, l’inserzionista avrà diritto a un credito fiscale calcolato su quel 10 di eccedenza.

Tradotto in euro, se un inserzionista ha investito 1000 euro in pubblicità nella seconda metà del 2016 e ne investe ad esempio 1500 nella seconda metà del 2017, godrà del credito d’imposta sui quei 500 euro di differenza. Chi può fare richiesta del credito d’imposta? Sicuramente inserzionisti come le imprese e i lavoratori autonomi, compresi i professionisti. Il credito d’imposta 2017 è però riconosciuto esclusivamente alle inserzioni effettuate sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line; nell’attuale formulazione restano fuori radio e televisioni locali. Il credito d’imposta riconosciuto è fino al 75% del valore degli investimenti incrementali; la quota sale fino al 90% se si tratta di inserzionisti come microimprese, start up innovative e piccole e medie aziende.

Vale ovviamente il limite massimo di spesa legato alle risorse messe a disposizione del Governo, ovvero 62.5 milioni di euro; se le risorse saranno sufficienti per tutti, le aliquote saranno quelle massime, ovvero 75% e 90%, altrimenti scenderanno in relazione del valore degli investimenti, ma resteranno comunque significative e convenienti per gli inserzionisti.

Il credito fiscale riconosciuto per gli investimenti effettuati nella seconda metà del 2017 dovrebbe essere compensato probabilmente nel 2018; gli inserzionisti potranno insomma godere del beneficio fiscale già nel 2018. Il decreto legge del Governo è già efficace e in vigore; il prossimo passo sarà la conversione in legge da parte del Parlamento e un provvedimento del consiglio dei ministri che stabilisca modalità e criteri di attuazione del credito d’imposta.

Il decreto prevede risorse anche per il 2018; se per quest’anno, i fondi a disposizione saranno richiesti dagli inserzionisti in base ai dati consuntivi, quindi già a inizio 2018, per l’anno prossimo, l’orientamento è quello di una richiesta “a prenotazione” da effettuare nei primi mesi del 2018.