La sfida di VareseNext. Start-up che aiuta start-up

Il fondatore e ad Enzo Russo: «Impossibile avere competenze su tutto»

Una start-up innovativa che fa da “incubatore” per altre start up. È la mission di VareseNext, una realtà varesina nata da poco, che ha definito una metodologia per valutare il potenziale di un’idea. Non solo; questo “incubatore” mette a disposizione degli start upper consulenze per evitare rallentamenti burocratici e per trovare fondi.

«Il nostro obiettivo – spiega , fondatore e amministratore delegato di VareseNext e a sua volta start-upper – è quello di aiutare le start-up appena nate, quelle che hanno pochi mesi di vita e che sono nel periodo più delicato nel quale hanno bisogno di servizi».

L’azienda varesina non mette a disposizione soltanto uno spazio di coworking per chi è appena uscito dal “garage” e non ha ancora un ufficio. Del resto, chi meglio di una start up può conoscere i problemi concreti di una start up?

«È impossibile che uno start- upper abbia competenze su tutto – prosegue Russo – La nostra azienda mette a disposizione diverse competenze che vanno dai servizi di gestione della proprietà intellettuale, al marketing, alla raccolta di fondi che è uno degli aspetti più importanti visto che le banche hanno scarsa fiducia nelle start-up».

I primi diciotto mesi di vita sono statisticamente i più delicati per un’azienda appena fondata; la cause di chiusura prematura più frequenti sono proprio la mancanza di alcune competenze e l’assenza di finanziamenti. «VareseNext accompagna le start-up fino ai diciotto mesi, quando in un certo senso finiscono le scuole elementari per un’azienda» osserva l’imprenditore. VareseNext non è un caso abbia scelto Varese per vedere la luce. «La provincia di Varese è un territorio vivo e molto fertile dal punto di vista dell’impresa – sottolinea l’amministratore delegato – Non ci sono soltanto tante idee, ma anche due università e tanti giovani interessati a portare avanti le proprie idee imprenditoriali».

Un territorio, quello del Varesotto, dove però le start-up fanno fatica a nascere. «Secondo gli ultima dati risalenti ad agosto 2017, le start-up varesine iscritte alla Camera di Commercio erano 15, contro un dato di 50 o 60 registrato in province vicine; ma si può recuperare il tempo perso» spiega Russo.

L’obiettivo di VareseNext che è composta da uno staff di cinque persone, ciascuna con competenze differenti, è non solo quello di far nascere e sviluppare start up ma anche quello di mettere in comunicazione tra loro le aziende.

«Fare sistema è fondamentale come anche creare economie di scala» osserva l’imprenditore. Da start-up innovativa che guarda al futuro con obiettivi ambiziosi, VareseNext nel 2018 punterà sui giovani. «Metteremo a disposizione borse di studio e inviteremo ai giovani a risolvere problemi specifici» annuncia Russo. Del resto, è proprio così che nascono le start up che se funzionano potrebbero essere anche “adottate” da aziende già consolidate.

«Se nel giro dell’anno prossimo quel dato di 15 start-up sarà raddoppiato vorrà dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro» conclude Russo.