La Tipografica Varese prosegue il cammino. E rimane un baluardo dell’imprenditorialità

Si è chiuso di recente il lungo e delicato percorso di ristrutturazione della storica azienda del territorio

Si è chiuso positivamente il lungo e delicato percorso di ristrutturazione de La Tipografica Varese, fondata nel 1927 e ancora oggi un riferimento europeo nel mondo della stampa dei libri, avviato nel 2013.

Il Tribunale di Varese ha infatti ufficialmente attestato la completa esecuzione del piano e positivamente concluso l’iter del concordato preventivo in continuità aziendale avviato dall’azienda, permettendo di preservare il funzionamento delle attività aziendali durante le delicate fasi della ristrutturazione.

La scelta infatti de La Tipografica Varese di proseguire l’attività, andando a ricostruire e riequilibrare gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari dell’azienda ha richiesto grandi sforzi in un momento molto delicato e reso ancora più difficile non solo dalla crisi economica mondiale, ma anche dalla smaterializzazione di alcuni prodotti cartacei storici, che si è aggiunta alla generale contrazione della capacità di spesa delle famiglie. Tipicamente i libri sono stati infatti uno dei primi lussi ad essere tagliati: secondo il rapporto “L’editoria, la filiera distributiva, la lettura in Lombardia”, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) su dati Istat, ha certificato una contrazione del mercato che è passato dai 145 milioni di libri venduti nel 2007 ai 79 milioni nel 2014.

Soddisfatta dunque la proprietà dell’azienda per il risultato raggiunto: «Per il risanamento de La Tipografica Varese – commenta Gianandrea Redaelli, quarta generazione della famiglia in azienda – è stato fondamentale lavorare sui nostri tre asset tradizionali: tecnologie all’avanguardia, personale specializzato, clienti primari. Gli sforzi che abbiamo fatto in sintonia con i lavoratori che, con le loro rappresentanze, sono stati parte integrante e attiva della riorganizzazione – e a loro va il nostro ringraziamento per il sostegno e l’impegno dimostrati – ci hanno permesso di superare la fase più acuta della crisi».

Il processo di risanamento è stato delicato «e non sarebbe stato possibile senza la fiducia dei fornitori e degli istituti di credito: hanno creduto nel nostro progetto, e noi siamo soddisfatti di essere riusciti a portarlo a compimento, soprattutto se consideriamo che non sono molte le aziende che hanno concluso positivamente la procedura di concordato. Ora siamo consapevoli di dover affrontare questa nuova fase continuando a ricercare sempre maggiore efficienza, con attenzione, prudenza e oculatezza, per evitare ricadute e continuare ad essere una realtà di riferimento per i tanti editori nazionali e internazionali che da decenni ci accordano la loro fiducia.

Lo dobbiamo a loro, e alle 130 famiglie che lavorano con noi: un valore sociale importantissimo per questo territorio, in cui operiamo da novant’anni. Crediamo in un mondo con i libri e vogliamo continuare ad esserci in futuro per stamparli».