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Porte aperte - La Sanofi di Origgio svela il suo nuovo impianto di trigenerazione e i suoi reparti storici

– Salvaguardia dell’ambiente e miglioramento dell’efficienza produttiva; in questa felice combinazione sta il successo di Sanofi, l’azienda farmaceutica che nello stabilimento varesino di Origgio realizza l’Enterogermina, il farmaco contro le alterazioni della flora batterica, venduto in tutto il mondo, ed altri prodotti di automedicazione.
Ieri l’azienda ha aperto le sue porte al territorio e alle istituzioni, rappresentate dalla commissione Ambiente di Regione Lombardia, dalla giunta regionale e dai sindaci del territorio. Durante la mattinata, è stato presentato il nuovo impianto di trigenerazione, attivo dallo scorso novembre, poi la visita è proseguita nell’edificio dove si produce e vengono confezionate le scatole di Enterogermina.

Il trigeneratore consente di ridurre sensibilmente la bolletta energetica dello stabilimento di Origgio, che pesa per il 13.6% sul totale delle spese. Finalizzato alla produzione combinata di energia elettrica, termica e vapore, attraverso il recupero dei fumi, è stato progettato per migliorare l’efficienza energetica del sito produttivo; il nuovo trigeneratore abbatte i costi energetici del 27.8% e contribuisce alla riduzione di emissioni di CO2 del 3%.
«Per noi è importante mostrare al territorio e alle istituzioni quanto abbiamo fatto in questi anni –

ha detto , direttore dello stabilimento – Dal 2011 il sito di Origgio si è specializzato nella produzione di prodotti probiotici a partire dall’Enterogermina, che è un brand importante e commercializzato in 50 Paesi; l’efficienza energetica è fondamentale per continuare a essere il polo mondiale di produzione di questo farmaco. La visita di Regione Lombardia e delle amministrazioni locali ci rende orgogliosi».
Dopo l’impianto di trigenerazione, la visita è proseguita al reparto della Sanofi dove si produce l’Enterogermina; automazione, eccellenza tecnologica, cura dei dettagli, contraddistinguono anche questo luogo strategico dello stabilimento, che tra un mese ospiterà anche una nuova linea produttiva, ancora più all’avanguardia, per realizzare le confezioni del famoso farmaco da cinque e da trenta flaconi, richiesti in particolare dal mercato sudamericano.

«Il capitale di Sanofi è francese ma il nostro dna è italiano e il legame con il territorio è per noi molto importante; crediamo fortemente nel valore della partnership con le istituzioni locali» ha sottolineato , direttore affari istituzionali di Sanofi Italia, che ha presentato una fotografia del gruppo. Sono 42 milioni i pazienti che hanno utilizzato almeno un farmaco Sanofi, che entro il 2020 metterà sul mercato 18 nuovi prodotti, mentre sono 43 i progetti e i vaccini in fase di sviluppo clinico. «La ricerca in Italia è di elevata qualità, il problema è la burocrazia» la riflessione conclusiva di Filippini. Il sito Sanofi di Origgio è stato fondato nel 1971 e oggi è un centro biotecnologico specializzato, dove sono impiegate oltre 150 persone, che vantano professionalità ma anche competenze di altissimo livello.