Il signor Giuseppe e quel quotidiano che nessuno gli consegna più

Crediamo ancora, e ci crediamo fortemente, nell’importanza e nella bellezza del giornale di carta. Ci crediamo davvero, altrimenti non staremmo qui a farci il mazzo tutti i giorni fino a mezzanotte, spinti dall’adrenalina della chiusura e dal desiderio di sfornare un quotidiano all’altezza dei nostri lettori.

Da ieri mattina, ci crediamo ancora un po’ di più. Perché in redazione è venuto a trovarci il signor Giuseppe, quasi novanta primavere alle spalle che non hanno intaccato la sua curiosità e la sua voglia di sapere quel che succede. Abbonato alla Provincia di Varese «perché – ci ha detto – mi piace ed è scritta in modo chiaro, specie lo sport», il signor Giuseppe fatica a muoversi e ad uscire di casa. «Ecco perché ho fatto l’abbonamento: non posso andare in edicola a comprarlo».

Ieri mattina si è trascinato in redazione aggrappandosi al suo bastone, perché non gli era arrivato il giornale di lunedì scorso: «Capita spesso, oggi mi è arrivato quello di dieci giorni fa. Peccato, perché il giornale è una delle cose che mi fa stare bene».

Noi ci crediamo, al giornale di carta: per il signor Giuseppe e per tutti quelli come lui, anche se i tempi sono cambiati e certe cose non si usano più. Lo facciano anche quelli delle Poste: credeteci ancora, in quello che si faceva una volta e che magari oggi si fa di meno. Consegnare una lettera, una cartolina, un giornale: per qualcuno, fa ancora la differenza.