A Varese una casa di riposo per i cani malati e anziani

VARESE Hanno trovato casa alla Schiranna, in via Al Gerett, i cani di Maria Grazia Di Leo, la pensionata bobbiatese che, con il figlio Stefano Castagnetti, dedica la vita agli amici a quattro zampe. I cani di cui si occupano i due volontari sono davvero malandati. Ci sono focomelici, soggetti affetti da leishmaniosi, paralitici e anziani.
Cani che sono stati salvati un po’ in tutta Europa. Per esempio ci sono Baffi e Chicca che vivevano con le zampe nel fango in una porcilaia.

E Stella, il cane abbandonato in via Tasso paralizzato agli arti inferiori, che adesso si sposta con un carrellino.
Tra i tanti, c’è anche Cloe, una volpina arriva arrivata da Napoli con cinque cuccioli molto piccoli, di appena 15 giorni, che tra un po’ verranno dati in adozione (chi fosse interessato si faccia avanti).
L’accesso alla casa dove vivono i cani è sulla ciclabile, dove c’è un discreto viavai di pedoni. Vicino al cancello Stefano ha sistemato un banchetto con le foto di quelli che definisce «i miei tesori». Lì si trova anche acqua a disposizione sia delle persone, sia degli amici a quattro zampe. «Cerchiamo volontari – spiega Stefano – Siamo solo in tre, inutile dire che non ce la facciamo. Ci sono interventi urgenti: per esempio stiamo cercando qualcuno che ci aiuti a montare una rete intorno al lago, in modo che i cani non vadano nella palude che circonda il canneto. Anche le spese sono ingenti, per questo abbiamo messo un salvadanaio vicino al cancello, chi vuole può venirci a trovare, darci un’offerta o devolvere alla nostra associazione il cinque per mille».
L’associazione si chiama Occhi Struggenti. Sul sito www.occhistruggenti.com si può leggere nel dettaglio il progetto che stanno portando avanti madre e figlio. I due vogliono creare una sorta di “casa di riposo” per tutti quei cani che a causa delle condizioni di salute o per le violenze subite non potrebbero vivere nelle gabbie di un canile tradizionale.
Cani che hanno bisogno del calore di una casa. Proprio come Bambi, che era stata lanciata oltre il muro di un canile nel napoletano e che si è salvata per miracolo, ma che è rimasta terrorizzata. O come Cioccolatina che era stata investita a Vasto e lasciata in mezzo alla strada con la schiena spezzata. Un’operazione chirurgica le ha permesso di riprendere l’uso delle zampe, eccetto quella in cancrena che è stata amputata.
Tutto, però, ha avuto inizio da Toy, un barboncino nero. «È stato con me per dieci anni e poi mi ha lasciato in tre giorni – racconta Maria Grazia – Il dolore della perdita è stato forte. Un giorno, durante una passeggiata in corso Matteotti, mi sono imbattuta in un banchetto che raccoglieva soldi per il canile di Varese. Sono andata a vedere e mi hanno commosso tutti quegli sguardi tristi dietro le gabbie. Allora ho deciso di impegnarmi attivamente per dare una sistemazione agli animali in condizioni critiche». Per informazioni: 336/44.99.93.
Adriana Morlacchi

s.bartolini

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