Mani libere per applaudire in silenzio la magia della Lis

IN PUNTA DI PIEDI - Ricco di pubblico e significati lo spettacolo all’Apollonio a favore dell Gs Ens Varese

“La mia piccola principessa” è lo spettacolo andato in scena giovedì scorso al Teatro Apollonio di Varese, saggio di danza di fine anno della Scuola “In Punta di Piedi” di Venegono Inferiore, arricchito da parti di mimo con qualche breve intervento nella Lingua Italiana dei Segni. L’intera storia narrata dalla voce fuori campo, prestata dall’ospite d’onore Elenoire Casalegno, è stata sottotitolata integralmente per rendere il messaggio accessibile anche al pubblico sordo.

Il ricavato dell’incasso è stato devoluto in beneficienza al Gruppo Sportivo Ente Nazionale Sordi di Varese. Alle direttrici artistiche Chiara Marcon e Laura Casella grande gratificazione da parte di un pubblico entusiasta di oltre 600 persone. Sul palco la scuola “In punta di piedi” ha portato ben 140 allievi che si sono alternati nelle coreografie in programma. I due mimi sordi lavorano e collaborano nel Gruppo Sportivo Ens coinvolgendo tanti giovani sordi ( segnanti, oralisti,

bilingue, portatori di protesi o impianto cocleare) ad approcciarsi al mondo dello sport per superare il limite della barriera comunicativa con positività e dignità. Chiara ed io siamo diventate amiche sui banchi di scuola al liceo e da lì abbiamo condiviso diverse esperienze teatrali e successivamente ho lavorato con lei in due occasioni come mimo in una compagnia di soli ballerini. Questa volta abbiamo deciso di promuovere la divulgazione dell’informazione sulla sordità, non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto dal punto di vista comunicativo, espressivo ed umano. Chiara ha deciso di chiamarci e investire su noi per il nostro entusiasmo, per la nostra positività, per il nostro valore aggiunto, per la nostra sensibilità e per offrire una lezione di vita a molti bambini e adolescenti spesso vittime o artefici di bullismo e pregiudizi, che di fronte alla diversità alzano un muro. La direttrice di danza ha voluto portare la nostra esperienza personale a giovanissimi ballerini durante le loro prove e dietro le quinte e ha lavorato per noi garantendo un servizio di sottotitolazione efficiente.

Tale impegno dimostra che con un po’ di volontà, di pazienza e d’amicizia si può rendere migliore uno spettacolo agli occhi di un pubblico eterogeneo. Chiara ha voluto espressamente che noi mimi aggiungessimo degli interventi in lingua dei segni ma soprattutto ha chiesto che presentatori della serata fossero il docente di lingua dei segni e vicepresidente del Gruppo Sportivo, Mauro Dori e il presidente Luigi Puleio, accompagnati dall’interprete Francesca Faroni, offrendoci l’opportunità di farci conoscere e ascoltare. Inoltre, ad ogni persona del pubblico è stata consegnata una brochure con all’interno un segnalibro raffigurante la dattilologia (alfabeto Lis) e la frase “La Lis libera l’intelligenza imprigionata”, per diffondere informazione e stimolare riflessione. Nel finale, spettacolo nello spettacolo le 1400 mani alzate per applaudirci nella lingua dei segni, mani che brillavano, non imprigionate, libere.