«Sogno una società che adori le donne ma mi accontento pure della parità»

Il commento ai risultati del nostro sondaggio dell’assessore alla cultura e all’educazione, Paola Magugliani

«Arrivare, per una donna, è più difficile. Poi però il valore viene riconosciuto». Parola di Paola Magugliani, assessore alla cultura e all’educazione, che commenta così l’esito del nostro sondaggio sul “Bustocco dell’Anno 2016”, che ha visto due donne protagoniste assolute, Patrizia Testa e Francesca Romana Grati. Una sorpresa, ma fino a un certo punto, per l’assessore che nelle scorse settimane ha cercato di portare sul territorio la presentazione dell’ultimo libro di Aldo Cazzullo “Le donne erediteranno la terra”.

La sua esperienza da neofita nella politica è emblematica: «Sicuramente non è facile entrare in un mondo da sempre dominio maschile, come quello della politica nel mio caso, ma se penso a Patrizia Testa nel calcio e a Francesca Grati nella scienza, credo che abbiano avuto esperienze non dissimili – racconta Magugliani – ci sono ancora tantissimi pregiudizi da parte degli uomini, ma anche da parte delle donne all’esterno, che spesso vedono le altre donne come qualcuno che è lì per ragioni che non dipendono da capacità o competenze. Da donna è più difficile perché devi dimostrare quello che vali, nonostante sia io che le mie colleghe di giunta, così come le vincitrici del sondaggio, abbiamo profili e curriculum di tutto rispetto e abbiamo senza dubbio i requisiti per ricoprire i ruoli che abbiamo». Magugliani riconosce in particolare come sia «più difficile fare squadra con gli uomini», pur occupandosi di un settore, quello della cultura ed istruzione, storicamente a trazione “rosa”. «Molte delle persone con cui ho a che fare, dirigenti scolastiche, insegnanti, rappresentanti delle associazioni culturali, sono donne, e da questo punto di vista è più agevole. Quello che è più difficile, non stento ad ammetterlo, è il rapporto con gli uomini, dai colleghi di giunta ai politici della “vecchia guardia”. Tendono a monopolizzare, a chiedere di più e in qualche modo a separare uomini e donne come succedeva una volta a scuola o all’oratorio». Eppure il nostro sondaggio, monopolizzato dalle donne eccellenti, dimostra che il valore viene riconosciuto: «Alla lunga sì, le eccellenze sono indiscutibili, il percorso però è più difficile – spiega l’assessore – la parità vera non c’è ancora, non giriamoci attorno: dobbiamo combattere per quelle che verranno dopo di noi. Poi se penso a realtà come il Medioriente mi consolo, ma guardo ad altri modelli culturali. Anche del passato, dove in alcune civiltà la donna era venerata come una dea. Sogno una civiltà in cui la donna sia più venerata ma mi accontento della parità». Del resto, puntualizza Magugliani, «uomini e donne sono complementari. La donna ha per sua natura la potenza creatrice e la può sviluppare solo con la conoscenza di un uomo. Vale anche sul lavoro: solo rendendosi conto delle enormi potenzialità di questa sinergia, nel dialogo e confronto costante, si puo’ trarre il massimo beneficio».