Virgola Wells, confusione Tambone. Eclissi Hollis, poco Okoye, cuore Ferrero

Waller va sotto contro Johnson, Pelle si batte, Cain all’asciutto

Ci mette intensità, apprezzabile, ma anche la solita confusione, che non gli manca mai. Per voglia di fare, anzi di strafare, e di meritarsi altro spazio. Con questo Wells, comunque, può servire parecchio.

Venezia riesce a ovattare il suo impatto sulla partita bloccando ogni tipo di rifornimento oltre la linea del canestro. Pelle vola di meno ma comunque si sbatte sotto le plance e trova qualche buon punto.

Gioca 3’ di partita vera e altrettanti di garbage time: impossibile da giudicare.

Troppo timido e troppo poco incisivo, sia in attacco che in difesa. Ci si attendeva e ci si attende di più da lui, viste le percentuali del precampionato, a prescindere dai limiti tecnici che gli si riconoscono.

La partenza è incoraggiante ma gli si annebbia presto e spesso la vista. In entrata è confusionario e perde troppi palloni. Ha margini e tempo per migliorare: l’ha fatto già nel finale di gara, lo farà ancora.

In difesa mostra i muscoli con discreta efficacia ma davanti riceve poca acqua per dissetare la sua sete di punti e non ha il margine per lasciare il segno. Da solo non inventa nulla, se non viene attivato c’è poco che può fare. Nelle poche occasioni, Watt lo cancella sistematicamente.

È un treno, ha agonismo ed automatismi ormai collaudati. Coniuga qualità alla consueta e mai lesinata abnegazione difensiva. Segna anche, pur dovendo camminare in equilibrio sul filo dei falli. Sbaglia un contropiede in campo aperto ma ha un cuore grande così, e anche in sfide difficili come questa è un buon segnale.

Timido, troppo, in attacco. La creatività offensiva dovrebbe passare dalle sue mani ma non si prende mai grosse responsabilità. Il tabellino segna una virgola finale, e questo non è un buon segno.

Mono-dimensionale, perché quando gli si nega l’arresto e tiro va in apnea. Ma si dimostra scaltro nel liberarsi spesso al tiro trovando il fondo della retina. Nel complesso bene, anche se il dirimpettaio Johnson va a nozze. Si sapeva in partenza che il duello sarebbe stato impari.

Il suo 2o periodo è di rara bellezza, 12 punti che evitano che il parziale si dilati ulteriormente. Come si accende, si eclissa con giocate di sufficienza, e Caja lo panchina per tutto l’ultimo quarto.