Cani avvelenati in Valle Olona. «Stiamo applicando le norme di legge?»

L’allarme degli Amici della Terra: «Le ordinanze del Ministero parlano chiaro. Sono osservate?»

– La questione dell’avvelenamento degli animali nella zona della Valle Olona preoccupa le associazioni ambientaliste, a partire dagli Amici della Terra. «Esprimiamo la nostra preoccupazione – fa sapere l’associazione – come i cittadini dell’intera Valle Olona, dato che il fatto è da considerarsi generalizzato essendo stato segnalato anche in Comune di Marnate. Abbiamo però timore che ci sia una non corretta applicazione della legge vigente in materia di avvelenamenti e dal Comune e, anche, da parte del veterinario che accerta gli avvelenamenti».

«Ci spieghiamo – ha chiarito – abbiamo avuto lettere e dal sindaco di Marnate (facente funzioni) e da parte dell’Ats, che scrivono di non essere state stati avvertiti dell’avvelenamento del cane, reso noto anche dagli organi di informazione. Domandiamo quindi se vi sia stata applicazione all’ultima ordinanza del Ministero della Salute. Quando è stata fatta la denuncia al sindaco e questi abbia informato la Ats, rientra nei compiti di quest’ultima di inviare all’istituto zooprofilattico le carcasse di animali deceduti per avvelenamento, i campioni biologici da essi prelevati e la diagnosi di sospetto avvelenamento, tenendo presente che a eseguire tale adempimento possono essere autorizzati il medico veterinario libero professionista o il proprietario dell’animale e che l’istituto ha l’obbligo di effettuare la necroscopia delle carcasse e l’esame ispettivo delle sostanze sospette, nell’arco, rispettivamente, di quarantotto e ventiquattro ore».

«Chiediamo perciò se Ats abbia svolto i suoi compiti (e se sia, quindi, stata messa nella condizione di svolgerli)» insistono gli ambientalisti. L’associazione ha poi concluso: «Al fine di coordinare la gestione degli interventi e di monitorare il fenomeno l’ordinanza prevede la costituzione, alle Prefetture, di un tavolo tecnico, integrato, all’occorrenza, dai sindaci dei Comuni interessati».

La questione quindi continua a far discutere. E a preoccupare.