«Ospedale unico? La vera sfida sarà cosa fare di quelli dismessi»

Successo per la serata sull’opera futura. Alfieri in pressing su Brazzoli: «Mantenete le promesse»

Nuovo ospedale, la gente vuole conoscere. Il dg assicura che «con l’unificazione non verranno meno i servizi». Il segretario regionale del Pd A mette al muro la giunta regionale: «Se è una boutade, m’incazzo».

Grande successo per il convegno organizzato dal Pd di Busto a Villa Calcaterra sul nuovo ospedale unico a Beata Giuliana. Il pubblico, numerosissimo con la gente in piedi, ha snocciolato tutti i dubbi: da quelli dell’architetto sull’inadeguatezza dell’area a quelli dell’ex assessore , rappresentante del quartiere di San Giuseppe, sul rischio che l’area dell’attuale ospedale faccia la fine di tutti gli altri episodi di questi anni, da Como a Legnano. Su questo punto, se il direttore generale dell’Asst

Valle Olona Giuseppe Brazzoli ha chiarito che «l’idea eroica di realizzare i nuovi ospedali vendendo i vecchi sedimi è stata abbandonata». Alfieri ha sfoderato il “modello Bergamo”. «Quella è la strada giusta – sostiene l’esponente “dem” – se è un semplice trasloco, come somma di posti letto, meglio mantenere le due strutture, ma se aumenta il valore dell’offerta sociosanitaria pubblica, ci sto. Serve un grosso investimento, non solo sui muri ma anche sul personale, e concentrare i soldi in grandi strutture è un bene. Però voglio capire come viene finanziata l’operazione». Sì, perché Alfieri vuole vederci chiaro dopo tanti proclami di Regione: «Se è una boutade, io mi incazzo, perché oggi tutti pensano al nuovo ospedale, non alle risorse nuove da mettere nelle due strutture, a cui garantire piena funzionalità». Un invito che Alfieri gira anche ai due sindaci, soprattutto a proposito delle aree degli attuali ospedali: «La sfida coinvolge le città, dalla viabilità alle vocazioni, perché pensare a riconvertire tutto a finalità sociosanitarie è velleitario. Sono pronto a scriverlo in una mozione in Consiglio regionale: si parta seriamente solo dopo aver definito la vocazione futura dei due sedimi da dismettere». Su questo fronte, l’esperto invita alla sfida: «Dismessi, valgono zero. Dobbiamo immaginare un futuro da ripensare come comunità. È la comunità che deve immaginare cosa lasciare in quei luoghi per i nostri nipoti». A proposito delle cifre (500 milioni) che circolano per il nuovo ospedale, il dg Brazzoli chiarisce che «sono più alte rispetto al costo della riallocazione semplice, il che significa che Regione ha progetti in più per quell’area».