Oneri di urbanizzazione da pagare. Poi i permessi per costruire

Costruttori e comuni - Un nuovo piano regolatore non può essere collegato a opere preesistenti

Gli oneri di urbanizzazione devono essere pagati per il solo fatto di aver ottenuto il permesso di costruire, anche se poi il cantiere non parte come previsto. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 260/2016.

Nel caso specifico preso in esame, il Comune aveva rilasciato il permesso di costruire a un costruttore che aveva pagato il costo di costruzione, ma non gli oneri di urbanizzazione.
Il permesso di costruire aveva autorizzato la realizzazione di un edificio in ambito di una lottizzazione scaduta.

Il costruttore precedentemente aveva ottenuto un altro titolo abilitativo e aveva realizzato tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, ma poi i cantieri si erano fermati senza costruire nessuno degli immobili previsti.

Dato che nella zona le opere di urbanizzazione primaria e secondaria già esistevano ed erano state acquisite tutte dal Comune, il costruttore aveva pensato che queste opere potessero essere poste a servizio dell’immobile che prevedeva di realizzare. Il Comune, invece, gli aveva imposto il pagamento degli oneri di urbanizzazione. In un primo momento, il Tar ha dato torto al Comune affermando che le opere di urbanizzazione servono a bilanciare l’aumento del carico urbanistico provocato da una nuova costruzione. Non essendoci la costruzione, le opere potevano quindi alleggerire il peso causato dall’edificio autorizzato successivamente.

Non l’ha pensata così il Consiglio di Stato. Secondo i giudici, gli oneri di urbanizzazione si riferiscono solo a un permesso di costruire perché sono quantificati sulla base del progetto autorizzato. Analogamente, un nuovo piano regolatore non può essere collegato a opere di urbanizzazione preesistenti.