Sbalzi temporali, Nietzsche e malinconia Quando una serie tv raggiunge la letteratura

L’elzeviro di Marco Tavazzi

Non è solo il passato a influenzare il futuro, ma anche il futuro può influenzare il passato. Certo non nella concezione del tempo che caratterizza la nostra civiltà, ma la visione lineare del tempo non ha sempre contraddistinto la cultura umana. Ed è su queste basi che inizia, si sviluppa e si conclude (per il momento) la serie televisiva “Dark – I segreti di Winden”, prima produzione interamente tedesca del colosso Netflix.

Una serie innovativa, travolgente e che lascia spiazzati fin dalla prima scena. Chi, già sui banchi di scuola, era rimasto affascinato dalla teoria del Nietzsche sull’Eterno Ritorno dell’Uguale, non può non cogliere fin dall’introduzione il richiamo al suo pensiero. Ma giocano un ruolo centrale anche le teorie del ponte di Einstein-Rosen, il cunicolo spazio-temporale che rappresenterebbe una scorciatoia per viaggi nell’universo.

E poi c’è il mistero, la sparizione di alcuni ragazzi, che sembrano finiti nel nulla. Le ricerche non portano a nulla, tutti si chiedono dove possano essere. Ma la domanda giusta non dovrebbe essere dove, ma quando. La narrazione si svolge infatti su tre diversi piani temporali: il 2019 (ovvero, il presente della serie), il 1986 e il 1953. Ogni epoca dista 33 anni dalla successiva e della precedente. Ci sarà poi un quarto piano temporale, alla fine.

Il genere fantascientifico si fonde in perfetta armonia con il thriller. E tutto si poggia su solide basi filosofiche, ornate dall’estetica delle ambientazioni e dalla colonna sonora coinvolgente e drammaticamente ricca di inquietudine.

Winden è una cittadina immersa nella foresta tedesca, in quelle luci da perenne crepuscolo che scatenano le riflessioni più profonde e malinconiche sulla condizione umana. Il profondo sentire che emerge da quest’opera lascia dentro l’animo una forte inquietudine. Forse è la prima volta che una serie televisiva raggiunge un livello così elevato di liricità, richiamando la potenza delle basi dello Sturm und Drang ottocentesco. Da vedere assolutamente. Da amare o da odiare. Ma non può lasciarvi indifferenti.