«Mappiamo chi non ha votato». L’uscita social scatena un polverone

«Così ci ricorderemo quando verranno in Comune a chiedere aiuto» scrive il sindaco di Casorate Sempione Cassani

«Mappare» chi non ha votato al Referendum? Per il sindaco di Casorate Sempione si tratta di una frase provocatoria, usata fuori contesto. Ma dal Pd arriva la ferma condanna.

Il Referendum per l’autonomia della Lombardia continua a scatenare polemiche. Raggiungendo anche livello di scontro molto alti. È quanto è avvenuto a Casorate Sempione, dove il sindaco , in un’accesa discussione in un gruppo di Facebook, si è lasciato sfuggire una frase che ha scatenato durissime reazioni. «Con le ricevute si potrà mappare chi ha effettivamente votato, così tanto per rispondere a chi verrà chiedere aiuto alle istituzioni» sono le parole che il primo cittadino ha usato in un commento in risposta,

come racconta il diretto interessato, ad una cittadina «che definiva inutile il Referendum». «La frase nasce in risposta ad un commento sull’inutilità del Referendum – spiega Cassani – siccome la chiamata al voto era espressione di democrazia, un tentativo di chiedere maggiore autonomia e risorse, ho detto provocatoriamente che ci sarebbe stato un modo per mappare chi non ha votato, per vedere se tra costoro ci sarebbe stato chi veniva a chiedere aiuto in Comune».

Una frase provocatoria, ci tiene a dire il sindaco, perché «ovviamente nessuno penserebbe mai di negare aiuto a chi viene a chiederlo in Comune. E questa precisazione era stata espressa in un altro mio commento, che si trovava subito sotto il post, nella stessa discussione. La cosa che mi dà fastidio è che la mia frase sia stata presa e fatta girare, togliendola dal contesto, in modo da usarla contro di me». E quindi sulle polemiche: «È la prova che il Referendum ha colpito nel segno, che ha avuto una grandissima portata, se vogliono scatenare polemiche contro un comune di qualche migliaia di abitanti. Nella nostra provincia hanno votato circa 290mila persone, tra queste i Sì sono stati circa 276mila. Un grande risultato che evidentemente ha colpito nel segno».

La polemica sulla frase ha assunto subito una rilevanza provinciale. Ad intervenire è il segretario provinciale del Pd . «Le frasi del sindaco di Casorate sono inaccettabili, soprattutto se pronunciate da un uomo delle istituzioni. Posso comprendere la delusione per l’esito della consultazione ma le sue frasi sono assolutamente fuori luogo – dice Astuti – la frase riportata sui social, nella quale si prefigura quasi la stesura di “liste di proscrizione”, non si addice a chi ricopre incarichi pubblici e, in particolare, a chi, come sindaco della propria comunità, deve avere a cuore non solo i bisogni dei propri cittadini, ma anche il rispetto delle idee di tutti. Le consultazioni elettorali rappresentano un momento importantissimo e l’espressione del non voto è legittima e va compresa, non attaccata con parole feroci».

Il segretario del Pd conclude: «Da parte di tutto il Partito democratico condanna piena alle dichiarazioni di Cassani, solidarietà a tutti i cittadini casoratesi che si possano sentire minacciati o anche solo preoccupati dalle parole di chi dovrebbe occuparsi di loro senza alcun distinguo».