Il premio di produttività si trasforma in welfare. E la libertà di scelta conviene

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Premio di produttività in busta paga e/o sotto forma di servizi di welfare? Visto quanto disposto dalla Legge di Stabilità, saranno i lavoratori – in base ad accordi di secondo livello – a poter scegliere tra queste due possibilità.
E se la scelta ricadrà sul welfare, allora il datore di lavoro avrà un vantaggio in più. Anche se resta ancora un piccolo rebus da risolvere circa i contributi, sul quale dovrà essere l’Inps a pronunciarsi.


Fortunatamente per il 2015 è stato deciso di reintrodurre la tassazione agevolata al 10 % (meglio nota come detassazione) dei premi aziendali con la novità che si potrà scegliere, in alternativa totale o parziale, di godere di trattamenti in welfare aziendali o in denaro.
Cosa c’è sul piatto? Rientrano nel capitolo del welfare – ad esempio – i servizi legati all’educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, ma anche quelli destinati ai i figli in età prescolare per mense, ludoteche, centri estivi e invernali o borse di studio.
E poi ancora eventuali servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti. Insomma, per i lavoratori sarà possibile vedersi riconosciuti corrispettivi per sostenere le spese di asilo o baby sitter, ma anche l’eventuale assistenza per i genitori anziani. La scelta di poter percorrere il doppio binario, ovvero quello che mette sul tavolo l’alternativa “premio o welfare”, sarà fatta all’interno di accordi di secondo livello e c’è da scommettere che molti datori di lavoro proporranno questa via.
Nel caso in cui i lavoratori optassero per i servizi legati al benessere, infatti, ci sarà un vantaggio non solo per il dipendente ma anche per il datore di lavoro. I lavoratori risparmieranno la quota di contribuzione Inps a loro carico e a loro volta i datori di lavoro potranno escludere, fino a comunicazione contraria di cui si è già detto, tali valori dall’imponibile contributivo senza versare così la parte a proprio carico. Inoltre, dal momento che per effetto di una norma dello scorso anno (legge 208/2015), sono stati azzerati i fondi destinati agli sgravi contributivi sui salari di secondo livello, la scelta tra premio e welfare appare ora l’unica via in grado di consentire un risparmio.
C’è solo un punto, al momento, da tenere sotto stretta sorveglianza ed è un rebus che solo l’Inps potrà risolvere con un suo chiarimento. Dall’Istituto pensionistico ci attende la conferma che il premio sociale possa essere sottratto alla normale contribuzione Inps, in virtù proprio del fatto che è coperto dall’esenzione fiscale. I consulenti dell’Area Lavoro di Confartigianato Imprese Varese sono a disposizione di tutte quelle aziende che volessero approfondire il tema.

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