Il problema c’è. Ma ancora troppo pochi si preoccupano

La patologia prostatica nell’uomo è frequente, soprattutto associata al progressivo invecchiamento

Tutt’al più vanno dal dentista (69%): ma quando si parla di prevenzione, per il maschio italico è perdita di tempo. Per capirci, 8 uomini su 10 non hanno mai messo piede dall’urologo, e questo anche per evitare il dito del professionista. Sono centinaia i varesini che hanno un problema alla prostata, moltissimi senza neppure saperlo, perché asintomatici. Le patologie più frequenti sono l’ipertrofia benigna, la prostatite e il tumore maligno. La patologia prostatica nell’uomo è molto frequente,

soprattutto associata al progressivo invecchiamento. Una volta esclusa la presenza di patologia neoplastica, fondamentale è capire la qualità di vita del paziente. Non esiste un numero “ideale” di minzioni giornaliere e notturne che sia applicabile a ciascun paziente. È un parametro molto soggettivo. Nel giovane, la problematica è differente. Disturbi urinari che diventano clinicamente significativi, richiedono una corretta e attenta valutazione per ridurre a zero le minzioni notturne, aumentare gli intervalli tra le minzioni giornaliere e facilitare la minzione spontanea. Nel giovane, infatti, frequentemente i disturbi urinari non sono dovuti a problematiche prostatiche bensì uretrali o di insufficiente apertura del collo vescicale. Per quanto riguarda il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, nell’Unità operativa Urologia dell’Ospedale di Circolo, diretta dal dott. Alberto Marconi, da giugno del 2011 è possibile ricorrere ad un trattamento particolarmente innovativo per questo tipo di problema. Si tratta dell’utilizzo del laser Tullio, una tecnologia nuova che riduce al minimo il grado di invasività e, di conseguenza, la degenza, che scende dai tre giorni previsti, ad un solo giorno.