Una vita di soprusi e violenze a Uboldo. Un’unica “colpa”: avere un lavoro

Il marito, un 49enne di origine tunisina, la picchiava di continuo: «Non cura la casa»

Schiaffi e pugni contro la moglie perché non trovava la cena pronta o non puliva casa. Una delle sue grandi colpe era quella di lavorare e di conseguenza provvedere anche alla famiglia: per il marito, disoccupato, evidentemente questa situazione non era tollerabile.

Il fatto che la moglie potesse emanciparsi e vivere secondo i canoni di una donna italiana, perfettamente inserita nella società era forse diventato un ostacolo insormontabile. Tanto che la situazione di coppia si era fatta sempre più pesante. Una vita di soprusi e angherie che sarebbero venuti a galla già da qualche settimana, ma solo nelle ultime ore il suo incubo è finito: l’ex marito, infatti, su ordinanza di custodia cautelare è stato arrestato dalla Procura di Busto Arsizio.

Si tratta di un uomo di 49 anni, originario della Tunisia, ma residente a Uboldo che dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie che ora con i figli vive in una comunità protetta. Secondo la ricostruzione investigativa, l’ex marito, infatti, la picchiava e la umiliava di fronte ai suoi tre figli. Con il trascorrere del tempo, il quadro di vita di coppia si sarebbe fatto sempre più esasperante, tanto da spingere la signora a denunciare quanto accadeva tra le mura domestiche.


A dicembre, infatti, la donna ha trovato il coraggio di raccontare i soprusi che andavano avanti ormai da qualche anno. Le autorità competenti si sono subito attivate: i carabinieri della Compagnia di Saronno, in sinergia con il Comune di Uboldo, si sono subito mossi accertando che le cose stavano esattamente come raccontato dalla signora. Gli investigatori hanno ricostruito con esattezza come si sono svolti i fatti, facendo luce sulle dinamiche della coppia all’interno della loro abitazione.

Le scene di violenza erano piuttosto consuete: in alcuni casi, sempre secondo la ricostruzione degli episodi, l’avrebbe anche spinta contro il muro, buttando a terra i piatti dopo aver mangiato e la costringeva a pulire. In una circostanza con il figlio malato per l’influenza l’avrebbe picchiata davanti al bimbo ritenendola responsabile del malanno del bambino. Riteneva, infatti, che non se ne prendeva sufficientemente cura. In un episodio è stata anche costretta a ricorrere alle cure in ospedale, altrimenti abitualmente si curava a casa da sola. L’uomo è stato trasferito, su disposizione della Procura, in carcere a Busto Arsizio.