A lezione di psicomotricità. «Un approccio educativo»

Roberto Soru ci racconta la nuova scuola che offre opportunità di crescita umana e professionale

«Cos’è e a cosa serve la psicomotricità?». Ruota attorno a questa domanda una piccola serie di video lanciati in questi giorni sui social per promuovere l’apertura di una nuova Scuola triennale di psicomotricità nel cuore pedonale di Varese.

«La psicomotricità è un approccio educativo preventivo, non riabilitativo, finalizzato al mantenimento della qualità della vita e del benessere», risponde Roberto Soru, fondatore e direttore scientifico della scuola con quarantanni di esperienza sul campo. Il tutto senza trascurare esigenze ludiche e di divertimento. «Lo psicomotricista lavora prevalentemente con le scuole dell’infanzia e primaria, ma sempre più spesso anche nell’area della disabilità, dell’educazione degli adulti e degli anziani». Le iscrizioni sono aperte e le lezioni inizieranno il prossimo 15 ottobre.

Per il primo anno saranno accolti massimo 20 corsisti, diplomati o preferibilmente laureati, interessati a specializzarsi in ambito sociale ed educativo attraverso un percorso di crescita personale, oltre che lavorativo, offerto dalla scuola.

La sede non potrebbe essere più comoda: in via Griffi 6, in pieno centro storico e pedonale, negli spazi messi a disposizione da Energheia impresa sociale, partner e sostenitore della scuola, di cui cura gli aspetti logistici e amministrativi.

A lanciare l’iniziativa sono Roberto Soru (direttore scientifico) e Liliana Maffei, noti professionisti del settore che insieme hanno già dato vita al centro studi di psicomotricità di Masnago, ente promotore della nuova scuola. «Mi piace sottolineare che, oltre alla possibilità di stage, offriremo ai corsisti lezioni magistrali di Duccio Demetrio, noto scrittore e filosofo, tra i fondatori della Libera università dell’Autobiografia di Anghiari, Stefania Guerra Lisi, ideatrice del metodo della globalità dei linguaggi nella musicoterapia e Garcia Victor, tra i fondatori del metodo di analisi della relazione cui fa riferimento la psicomotricità relazionale. Completano lo staff la collega psicomotricista Michela Caponigro (responsabile organizzativo) e la psichiatra Eleonora Alberici, già direttore sanitario della comunità terapeutica di Brussoni, cui sarà affidato l’orientamento psicologico degli allievi, mentre nel ruolo di tutor, Nuccio Puleio (direttore didattico), sarà affiancato da Marta Schenato.

«La nostra scuola si basa sugli studi di André Lapierre, tra i fondatori della psicomotricità, con orientamento relazionale, che privilegia la formazione personale dell’operatore e l’apprendimento a partire dall’esperienza», spiega Soru sottolineando che questo approccio distingue la nuova scuola di psicomotricità da quella gestita dall’Ipse (Istituto psicologico europeo), con cui ha collaborato per anni.

Il percorso formativo è dunque personalizzato (a questo servono i tutor e il limite massimo di iscritti), anche se «il gruppo rimane elemento fondamentale dell’apprendimento», precisa Soru.