A pulire la città sono i senza tetto. De Simone: «Un aiuto importante»

La lotta contro il disagio sociale passa anche da queste iniziative

Riportare la vita nelle zone degradate attraverso la sinergia tra assessorati. Non basta ripulire la città quando è sporca, bisogna risolvere il problema alla radice «e solo studiando azioni sinergiche ce la possiamo fare». Ne è sicuro l’assessore alla Tutela Ambientale, Dino De Simone, che ieri ha partecipato alla terza giornata ecologica, rendendosi personalmente conto della situazione in cui versano alcune aree centrali della città. «Partecipando alla pulizia mi sono reso conto che non si può fare di tutta l’erba un fascio – spiega – I rifiuti che abbiamo trovato in via Adamoli o in via Como non sono dello stesso genere di quelli che, per esempio, abbiamo trovato dietro al Teatro. I primi erano prevalentemente di carattere organico, segno che la zona è frequentata da persone che vivono un disagio abitativo.

Mentre dietro al teatro c’erano solo bottiglie di alcolici e sacchetti dell’immondizia, segno di bivacchi credo notturni». Questo significa che parlare di degrado genericamente è sbagliato, se lo si considera in un’ottica di risoluzione del problema.

«La diversa tipologia di rifiuti che abbiamo trovato denota anche una diversa tipologia di persone che frequentano le aree – sottolinea – Se si vuole risolvere il problema del degrado bisogna tenerlo in considerazione e qui entra in gioco la sinergia tra le competenze dei diversi assessorati».

I servizi sociali dovranno dare una risposta a chi è senza fissa dimora, «magari pensando a luoghi di aggregazione e di servizi. C’è tutto un ragionamento sui senza tetto da fare» e l’assessorato alla Sicurezza dovrà «espellere i personaggi che frequentano determinate aree».

Ma non solo. «Occorre riportare la vita in questa zone, l’illuminazione e le attività commerciali e magari le sedi di alcune associazioni».

Per ulteriori approfondimenti si veda anche:
Una task force anti degrado. Per una Varese più decorosa