Nella notte che ci siamo lasciati alle spalle, in un orario compreso tra le 22 e le 3 del mattino, è possibile che sulla Provincia sia caduto qualche fiocco di neve, principalmente sulle valli del luinese e sul Verbano. Dovrebbe aver nevicato di più sul Piemonte, dove era atteso un accumulo di un centimetro.
Quello di oggi sarà un sabato nuvoloso. Poi, da domani fino a martedì, ci aspettano i «giorni della Merla». Gli ultimi giorni di gennaio si chiamano così per una leggenda che narra di una merla e dei suoi pulcini, originariamente neri, che per ripararsi dal gran freddo si rifugiarono in un comignolo, dal quale emersero grigi a causa della fuliggine, imprimendo per sempre quel colore a tutti i merli femmina e ai suoi piccoli.
Varese farà eccezione alla tradizione, tramandata negli anni, che vuole che questi giorni siano i più freddi dell’anno. Domani, infatti, secondo il Centro Geofisico Prealpino, tornerà l’alta pressione atlantica: la giornata di domenica assomiglierà a quelle del dicembre scorso, con caldo sulle Prealpi e nubi sulla pianura. Varese, a seconda delle condizioni atmosferiche, potrebbe trovarsi fuori o all’interno delle nuvole basse, quindi avere sole oppure nebbia. La situazione non dovrebbe cambiare fino a martedì e le minime saranno in leggero aumento.
Il mese si sta chiudendo con un dato significativo: le temperature sono state più basse della media, che a gennaio a Varese si attesta su -0.1 gradi. «Solo in due giornate, a Varese, la temperatura minima questo mese è stata superiore alla media – conferma l’esperto del Cgp Paolo Valisa – L’8 gennaio è stata la giornata dove la temperatura è stata più bassa: pari a -6.5 gradi. Poi viene il 21 gennaio, con -5,2 gradi».
Non c’è, invece, un grosso scarto con la media del periodo per quanto riguarda le massime, che a gennaio, a Varese, dovrebbero attestarsi sui 7 gradi, mentre oscillano – solo per parlare degli ultimi giorni – tra 4,8 gradi e 10 gradi (temperatura che è stata raggiunta il 24 gennaio).
Passata la Merla, il prossimo appuntamento sarà con la Candelora, il 2 febbraio. Una data importante, in cui secondo la tradizione popolare si può prevedere il proseguo della stagione. Esiste, infatti, un detto che recita: «per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora; ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno».
«Non è possibile fare una previsione precisa così a lungo termine, ma le carte sembrerebbero evidenziare un peggioramento del tempo» conferma Valisa. E’ come fare “fantameteorologia”, ma tutto fa pensare che «nell’inverno siamo ancora dentro», almeno per un po’.