Abbraccio e benedizione al Monte: «Questo è un momento di comunità»

La mano di monsignor Villa, le poesie e tanta, tanta gente. Poi il gesto simbolico

«Siate tutti benedetti». La mano di , arciprete di Santa Maria al Monte, si è allungata poco dopo le 10.15 di ieri verso la pineta che circonda il Sacro Monte. La vista ieri, in una giornata tersa, era spettacolare. In lontananza si scorgeva la skyline di Milano. Salendo al Monte, invece, si scorgevano i danni fatti dal fuoco. Dall’incendio che meno di due mesi fa, ha devastato parte del parco regionale Campo dei Fiori, causando, tra Barasso e Luvinate soltanto, due milioni di danni.

È stato lui, monsignore, con una benedizione «alla natura» ad aprire l’evento Abbracciamo il Monte. Presenti cittadini, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, polizia locale, polizia di Stato. Tutti coloro che per una settimana hanno lavorato giorno e notte per battere il fuoco. «A voi il grazie di tutta la comunità» ha detto monsignore.

“Abbracciamo il Monte”, che ieri mattina ha chiamato tantissimi partecipanti all’adunata, è stato organizzato da . Con il sostegno delle associazioni Cuore con le Ali, OIPA e ANC, coi rispettivi presidenti .

È Laura Caruso, con accanto Maura Aimini, che tutta Varese conosce per il suo impegno personale verso gli ultimi, a spiegare il senso dell’evento. «Comunità. Questo è un momento di comunità. Un modo per ringraziare, per riflettere, per far tornare la nostra montagna». Un momento di comunità che «da tempo non vedevamo in città. E di questo ringraziamo tutti i partecipanti».

Dopo la benedizione di monsignor Villa i partecipanti hanno fatto esattamente quanto promesso: hanno abbracciato il monte. Le poesie di hanno introdotto il suggestivo momento. Quindi tutti i partecipanti hanno letteralmente abbracciato gli alberi. Un modo per tornare alla natura e non solo: un modo per ritrovare un contatto. L’istante è stato accompagnato dalle esibizioni musicali di e .

Lonati, uno degli organizzatori, ha proposto di creare delle aree dove dispensare cibo agli animali che, privati dall’incendio del loro habitat, si stanno spostando, spesso su strade percorse da auto, perché affamati. In questo modo potrebbero tornare a Monte. Quindi la consegna delle targhe di ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per battere l’incendio.