Allarme Isis in Svizzera: sventola una bandiera con quella italiana. In realtà era quella del Jack Daniel’s

Un italiano di Regensdorf ha ricevuto una lettera anonima da parte dei propri vicini intimoriti dal drappo del famoso whiskey. Il clamoroso equivoco risolto dall’intervento della polizia

L’allarme terrorismo arriva a Zurigo, ma si rileva del tutto infondato. È bastato che un amante del whiskey facesse sventolare la bandiera del Jack Daniel’s dal terrazzo di casa sua, pochi giorni fa, per scatenare la paura in una centralissima via di Regensdorf: alcuni residenti della zona hanno scambiato il drappo nero della famosa marca per uno stendardo dell’Isis, si sono spaventati a morte e hanno telefonato alla polizia.

Una segnalazione, infatti, aveva fatto muovere la polizia per visionare la presenza di quella che sarebbe dovuta essere una bandiera dell’Isis che svetta con una bandiera italiana su di un’asta nei cieli di Regensdorf. Si tratta di un drappo della Jack Daniel’s, la famosa marca di whiskey, installata sopra casa da un giovane 19enne italiano residente a Zurigo, che non ha molto a che vedere con quella riconosciuta come simbolo del terrorismo. Lui e la sua ragazza si sono appena trasferiti nel comune zurighese e hanno deciso di appendere la bandiera.

«L’ho messa pensando fosse divertente» ha commentato il proprietario di casa. Ma il suo senso dell’umorismo sembra non sia stato capito dagli altri abitanti del quartiere, che hanno completamente frainteso il significato di quella bandiera. Lo scorso sabato il giovane di origini italiane si è infatti trovato una lettera anonima nella propria bucalettere. Sulla missiva, che il ragazzo ha subito mostrato a 20 Minuten, erano presenti solamente poche frasi che hanno però lasciato basito il 19enne.

«Dobbiamo aver paura di te? Prima la bandiera italiana e ora quella nera della morte? Sei un simpatizzante dello Stato islamico?» scrivono dei vicini preoccupati «che intendono mettere sotto sorveglianza la coppia».«È una calunnia, intendo denunciare» – «Sono caduto dalle nuvole dopo aver letto queste parole», dice indignato il giovane. «Non so ancora chi sono gli autori di questa lettera. Ho provato a chiedere nel quartiere ma nessuno sembra saperne nulla». Il giovane italiano però, non intende lasciar correre e farà di tutto per trovare l’anonimo scrittore. «Appena lo trovo passerò alle vie legali. Definirci simpatizzanti dell’Isis è una calunnia».

La polizia cantonale consiglia di rivolgersi alle autorità in casi simili, anche se non esiste alcuna minaccia. Lo stesso discorso vale per tutte le persone che vedono cose sospette. La psicosi terrorismo colpisce ancora, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”: i cittadini hanno alzato le antenne, pronti a captare tutti i segnali di radicalizzazione vicino a casa loro. Deve essere per questo che alcuni abitanti di Regensdorf, hanno subito alzato la cornetta quando hanno visto sventolare una bandiera scura, con disegni che gli sono sembrati pericolosi, capaci di rievocare l’incubo dei miliziani di Al Baghdadi. Hanno chiamato le forze dell’ordine per denunciare il sospetto vessillo. Ovviamente gli agenti si sono catapultati sul posto per verificare di non trovarsi di fronte ad una pericolosa cellula terrorista. E invece hanno trovato solo un drappo del famoso whiskey che sventolava con il tricolore italiano.