Arcisate-Stabio. Lo stop ticinese è diventato un caso politico

Esplode la polemica dopo la frenata elvetica ai finanziamenti per la linea Lugano-Malpensa

Arcisate-Stabio, lo stop del Canton Ticino ai finanziamenti per la linea ferroviaria Lugano-Malpensa diventa un caso politico. Anche la Lega Nord tira le orecchie all’assessore forzista : «Svista da correggere» avverte il segretario provinciale .

L’incidente diplomatico sul futuro delle linee ferroviarie transfrontaliere ieri ha scaldato la politica varesina. Interviene anche il numero uno del Carroccio in provincia di Varese, Matteo Bianchi ricordando che «il collegamento diretto Lugano-Varese-Malpensa è strategico ed imprescindibile per la centralità del nostro territorio» e tirando le orecchie all’alleato di Forza Italia che sovrintende i trasporti in Regione Lombardia: «Spiace che dall’assessore Sorte non siano ancora arrivate rassicurazioni in tal senso, su una cosa che sicuramente sarà stata una svista, ma che deve essere corretta immediatamente». Bianchi definisce «un incidente di percorso» l’errore commesso da Regione Lombardia, ma aggiunge: «Non accettiamo lezioni dal PD su come debbano essere gestiti i rapporti con i politici ticinesi, visto che con i loro atteggiamenti nazionalisti ed arroganti, passati ed attuali, non hanno fatto altro che inasprire tensioni che non hanno motivo di esserci».

La sera prima la stessa , assessore regionale delegato ai rapporti con il Canton Ticino, aveva provato a rassicurare: «Si aprirà un dialogo, magari al tavolo della Regio Insubrica, e sono convinta che entrambe le parti troveranno una soluzione. Il servizio è estremamente importante e questa linea deve essere efficiente per tutti». La stilettata leghista a Sorte (chiamato ad un’«audizione urgente in commissione speciale per i rapporti con la Svizzera» da del Movimento Cinque Stelle, che chiede di «calendarizzare

già la prossima settimana perché possano esprimersi le autorità del Canton Ticino, l’assessore e Trenord» – arriva al termine di una giornata caratterizzata da una levata di scudi a tutti i livelli degli esponenti del Pd. A partire dalla deputata , autrice insieme ai colleghi del territorio (tra cui e ) di un’interrogazione urgente al ministro delle infrastrutture «per sapere quali possano essere le conseguenze negative della decisione assunta unilateralmente dalla Regione Lombardia e come intenderà intervenire per limitarne la portata». Gadda ricorda che «dopo anni di immobilismo e stallo, grazie agli impegni del governo e di Rfi, l’opera si trova ad un passo dal suo completamento, ma le scelte di Regione Lombardia rischiano di compromettere la portata strategica del collegamento Arcisate-Stabio». Delusione per il sindaco di Induno Olona , di fronte«al fallimento della trattativa con gli amici svizzeri quando siamo ormai in dirittura d’arrivo. Abbiamo assistito impotenti a ritardi imbarazzanti, ma almeno adesso servirebbe il lavoro di tutti per far funzionare al meglio questa importante infrastruttura. Invece, registrare un’altra battuta d’arresto, peraltro costosa per le nostre tasche, fa davvero male».

Per il sindaco di Varese «è urgente uscire dallo stop generato dalla Regione Lombardia, che può rappresentare un danno vero per i cittadini di Varese e per l’intero territorio per la nostra città». Galimberti ricorda che l’Arcisate-Stabio «costituisce un’opera strategica di grande importanza. Noi stiamo puntando moltissimo sul nuovo collegamento che passerà da Varese, lo dimostra il progetto per la riqualificazione del comparto stazioni di Varese su cui stiamo lavorando dal primo giorno per farci trovare pronti per un’opera che consentirà di attrarre in città nuove occasioni e opportunità di crescita, sviluppo e lavoro». Il segretario regionale e consigliere al Pirellone aggiunge: «Non è tempo di scelte unilaterali, ma è il tempo del dialogo e delle soluzioni. Regione costruisca le condizioni perché questo collegamento diventi realtà, diversamente sarebbe un’occasione persa».