«La mia vita tra le note del Boss»

Il libro del cazzaghese Emanuele Martignoni: un’autobiografia attraverso le canzoni di Springsteen

“I want to guard your dreams and visions”: voglio proteggere i tuoi sogni e le tue visioni. Molti riconosceranno“Born to run”, di Bruce Springsteen, per lui è diventato un tatuaggio, una frase incisa sulla pelle. Perché una canzone può racchiudere il significato di una vita e lo si capisce leggendo “Cammino con angeli senza dimora. Qua e là per la vita con le canzoni di Bruce Springsteen”, l’ultimo libro, appena uscito, di , di Cazzago Brabbia: una gustosa autobiografia in musica, sulle note del grande Bruce.

Non è un libro su , questo, né sulle sue canzoni, si tratta invece di racconti della mia vita, legati alle canzoni, che vanno al di là del mio vissuto, sono per così dire più generali. È qualcosa della mia storia, eventi, vissuti, suggestioni, pensieri, legato, credo indissolubilmente, ad alcuni brani.

Perché è stato un anno rivoluzionario per me da molti punti di vista e così nel 2016 hanno preso forma, in poco più di venti giorni, le idee che avevo buttato giù nel corso del tempo, l’idea di scrivere qualcosa che avesse a che fare con Bruce ce l’avevo da parecchio tempo. Ma serviva l’attimo giusto, il momento propizio. Mi servivano il duemilasedici e The River Tour. Così, dopo più o meno trent’anni di fedele partecipazione alla proposta springsteeniana, ho raccolto qualche pezzo di vita e ci ho messo accanto, dentro, attorno, alcune sue canzoni. Canzoni che per me hanno una certa importanza.

Sono la colonna sonora della mia vita, legate a momenti, episodi, suggestioni ed emozioni .

Nella seconda metà degli anni ’80, per caso sono incappato nella musica di Bruce, da Born in the Usa che in quegli anni risuonava dappertutto. Ma non sono un fanatico, non ho mai idolatrato Springsteen, non sono il tipo che va a caccia dell’autografo a tutti i costi, mi piace partecipare ai suoi live, nei concerti c’è un’atmosfera tutta particolare, per una serie di motivi che gli springsteeniani conoscono bene. Ai concerti si respira tra la gente qualcosa di unico, è una fratellanza che non ti abbandona più. Basti pensare che molti dei miei amici li ho conosciuti alle decine di concerti che ho vissuto in vent’anni!


A onor di cronaca, essere springsteeniani non vuol dire “essere fan di qualcuno”, ma ha a che fare più che altro con un certo “concetto del vivere” di cui Springsteen è portavoce e colonna sonora, in pratica è proprio uno stile di vita: il che giustifica pienamente tutto ciò che ho scritto nel libro, compresa qualche lieve licenza poetica nella traduzione di alcuni testi.

Emozioni dalla musica alle pagine del libro, come scrive Maurizio, un suo amico sulla bacheca Facebook di Martignoni: «Emanuele è springsteeniano come me. Lui scrive in modo fantastico e con una passione che si respira leggendo i suoi racconti. Non è uno scrittore professionista ma un ragazzo che però ha il dono di riuscire ad emozionare con quello che scrive. Che dire: impossibile non avere questo libro». Ogni canzone infatti è il titolo di un capitolo: si va da Thunder Road a Black Cowboys, passando per One step up, Living Proof e The River, senza dimenticare Born to run e Streets of fire.

Quasi sempre in macchina, quando sono solo, ma anche a casa, dove la musica è sempre accesa. È una passione che ho trasmesso anche ai miei figli, Elisabetta ed Edoardo, di 8 e 4 anni e mezzo: quando mia figlia sale in macchina mi dice sempre: “papà metti Bruce”…ormai lo conoscono già, sono springsteeniani anche loro.