«Non mi interessano né poltrone né medaglie»

Prealpi Servizi - Dario Galli, indicato come successore di Colombo, ha deciso che non farà il presidente

– Prealpi Servizi, Dario Galli non farà il presidente: «Mi sono messo a disposizione per dare una mano in un settore che è impantanato, non mi interessano poltrone e medaglie». L’ex presidente della Provincia di Varese era stato indicato dal sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, in base ad un accordo politico nel centrodestra, come sostituto del dimissionario Antonio Colombo nel CdA di Prealpi Servizi. Colombo era presidente, così era parso naturale che Galli lo avrebbe succeduto nello stesso incarico, anche se la nomina non era ancora stata formalizzata visto che è di competenza dell’assemblea dei soci.

«Io sono consigliere, ma la nomina del presidente deve passare dall’assemblea, che è convocata per settembre – spiega lo stesso Dario Galli – in ogni caso io non ho intenzione di fare il presidente. Il significato della mia nomina deriva dal fatto che, avendo seguito per tanti anni la questione del servizio idrico, che mi pare alquanto impantanata, posso essere utile. Ma avendo avuto altri incarichi in Provincia e all’Ato, io per primo non ritengo di dover fare il presidente. Da consigliere, collaborerò per quel che riguarda i rapporti con Ato per sbloccare il passaggio ad Alfa, visto che dopo due anni è tutto sostanzialmente fermo».

Nei giorni scorsi si era vociferato di una possibile incompatibilità, proprio per via degli incarichi assunti in passato da Galli come presidente della Provincia e presidente dell’Ato (l’autorità regolatrice provinciale in materia di servizio idrico): «No, l’incarico di presidente non è incompatibile, perché la legge Monti prevede un anno di “stop”, perciò problemi non ce ne sarebbero – chiarisce Dario Galli – ma non mi interessa la poltrona. Ho seguito sin dall’inizio il discorso dell’idrico, che in questo momento sta annaspando: quando mi hanno chiesto la disponibilità

ho accettato per dare una mano. In consiglio sì, fare il presidente era una delle possibilità di cui si è parlato, ma non mi interessano le medaglie. Il presidente lo farà qualcun altro. Quando ci sarà l’assemblea dei soci si vedrà. Sono qui per collaborare, dare suggerimenti e spingere per fare le cose nella maniera più opportuna». Una sorta di missione, per Galli, che da presidente della Provincia aveva seguito la “rivoluzione” del settore: «Qualche anno fa eravamo tra le prime province per quel che riguarda il discorso della riforma del servizio idrico e tutto quel che ne consegue, adesso invece siamo scivolati tra gli ultimi e siamo abbastanza indietro su tutto – sottolinea Galli – di questo ovviamente mi dispiace. Ecco perché voglio dare una mano: io ho chiara tutta la questione, mi pare che tanti altri, che pure hanno posizioni importanti, altrettanto chiara non ce l’abbiano». Anche se in realtà i suoi successori alla guida di Villa Recalcati imputano proprio alla gestione Galli tutte le difficoltà nel far partire la nuova gestione del servizio idrico, in mano ad Alfa: «C’è un limite anche all’umorismo – la risposta senza mezzi termini di Dario Galli – anch’io sono sempre arrivato dopo qualcun altro, non per questo ho passato il tempo a dire quello che gli altri di prima avevano fatto o non fatto: quando è stato il mio turno, ho fatto quello che dovevo fare. E mi aspetterei che anche gli altri facciano lo stesso».