«Perchè la Fondazione di Luino è ancora commissariata?»

Seconda interrogazione al Pirellone del consigliere regionale Alfieri sulla casa di riposo Comi

– Fare chiarezza al più presto sul lungo periodo di commissariamento della casa di riposo Fondazione Comi di Luino che è guidata da un commissario straordinario da ormai quasi cinque anni.

A chiedere lumi è il consigliere regionale varesino e segretario lombardo del Pad , che lo scorso mese di luglio ha presentato un’interrogazione al Pirellone sul tema del commissariamento della Fondazione luinese; struttura destinata all’assistenza agli anziani non solo della città di Luino ma anche del circondario.

«Per quale motivo il commissariamento della Fondazione è ancora in atto?» ha chiesto Alfieri nell’interrogazione consiliare presentata più di due mesi fa e alla quale non è ancora arrivata una risposta. La Fondazione Comi è un presidio polivalente che dispone di servizi residenziali con 140 posti letto accreditati e a contratto nella Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) e 31 posti letto accreditati e a contratto nel nucleo Alzheimer; la struttura luinese dispone anche di servizi semiresidenziali come il centro diurno integrato con dieci posti accreditati e a contratto. Dal 19 novembre del 2012, la Fondazione Comi, che prende il nome dal suo fondatore monsignor , è guidata dal commissario straordinario .

«Nel novembre del 2012 – ricorda Alfieri – l’allora Asl di Varese ha disposto lo scioglimento del consiglio di amministrazione della Fondazione nominando un commissario straordinario; l’incarico è stato poi rinnovato nel mese di maggio del 2013, attribuendo l’indennità mensile onnicomprensiva di 4.550 euro lordi». Un periodo molto lungo di commissariamento, che supera la durata prevista del mandato del consiglio di amministrazione della Fondazione Comi; l’ente luinese risulta tuttora amministrato dallo stesso commissario straordinario, che è

il responsabile della struttura e suo legale rappresentante. «Tutto questo – prosegue il consigliere regionale varesino – a fronte del fatto che la durata del consiglio di amministrazione, da statuto della stessa Fondazione, è fissata in quattro anni». Da qui, la richiesta di Alfieri che torna a sollecitare la giunta regionale a rispondere all’interrogazione presentata a luglio. I recenti guai che sta attraversando la casa di riposo di Agra, che rischia la chiusura, suggeriscono di muoversi con ancora più attenzione specie in ambito sociosanitario; tanto più considerata la gloriosa storia della struttura luinese, di cui quest’anno ricorrono i centodieci anni della fondazione.

Un ente voluto da monsignor Gerolamo Comi, già parroco di Sant’Ambrogio a Milano, canonico onorario del Duomo e prelato domestico del Papa, nativo di Induno Olona, ma poi residente a Luino, che lasciò parte dei suoi averi per la creazione di un ricovero per anziani, con atto di donazione nel 1907. Il consigliere regionale Alfieri, nella sua interrogazione, chiede «quale sia stato l’andamento economico patrimoniale dell’ente durante il periodo di commissariamento; altro fatti recentemente accaduti dimostrano come sia necessario tenere i fari bene accesi sulle strutture socio sanitarie del territorio».