Sanità, appalti truccati: arrestato Fabio Rizzi, consigliere regionale varesino

Custodia cautelare per l’autore della riforma lombarda di sanità. Agli arresti domiciliari anche la compagna. Cattaneo in consiglio regionale: «Sul piano istituzionale altro colpo alla credibilità di questo consiglio regionale. Rispetto della lega

È scattata questa mattina, martedì 16 febbraio, la maxi operazione “Smile” condotta dai militari del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, impegnati a dare esecuzione a misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica. Nel mirino delle indagini, presunte irregolarità nel sistema degli appalti odontoiatrici: sono 21 (9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma) in tutto le persone ritenute, per quanto appreso sino a questo momento,

a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio.
Tra gli arrestati anche il consigliere regionale leghista varesino Fabio Rizzi, 49 anni, già senatore del Carroccio e autore della riforma del sistema sanitario lombardo. In manette anche l’imprenditore Valentino Longo; agli arresti domiciliari le compagne dello stesso Rizzi e di Longo. Perquisizioni nel domicilio di Rizzi e negli uffici del Consiglio Regionale. In Regione era in corso la commemorazione delle vittime delle forze dell’ordine quando si sono presentati i carabinieri del comando provinciale.
Il Governatore lombardo Roberto Maroni ha subito convocato l’Unità di Crisi a Palazzo Lombardia e in aula ha parlato un altro varesino, il presidente del consigli o regionale Raffaele Cattaneo (Ncd): «C’è sgomento e tristezza. Da un punto di vista umano la notizia non mi rallegra affatto, ma da un punto di vista istituzionale è un altro colpo alla credibilità del Consiglio che stiamo cercando di recuperare. Rispetto della legalità ma anche rispetto del principio di innocenza». È sempre da iscrivere all’ambito della sanità, infatti, lo scandalo precedente che ha portato in carcere Mario Mantovani, ex assessore alla Sanità e vicepresidente della Regione
L’indagine “Smile” sarebbe partita da una segnalazione del componente di un collegio sindacale di un’azienda ospedaliera lombarda. avrebbe, secondo gli inquirenti, ricostruito «come un gruppo imprenditoriale abbia turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici – banditi da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici – corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare».
Secondo il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Milano, il colonnello Giuseppe Canio, «Sono quattro gli imprenditori che si sono aggiudicati importanti gare d’appalto per la gestione dei servizi odontoiatrici nel territorio lombardo, su cui ha indagato il Nucleo Investigativo di Milano. Le gare di appalto pubbliche venivano vinte illecitamente da questo gruppo con la complicità di undici funzionari pubblici. Gli arresti sono stati eseguiti prevalentemente nelle province di Milano, Monza, Como, Bergamo e Varese»