Il viaggio di Bloisi continua senza sosta

Per strada l’incontro con un amico cinese. Le comunicazioni sono difficili ma Giovanni sta bene e prosegue in direzione Weimar e Berlino

Prosegue l’incredibile viaggio nella storia di
sulle due ruote della sua inseparabile bicicletta. Notizie sul viaggio da 3.890 chilometri del pensionato di 62 anni di Varano Borghi partito alla volta della Germania lo scorso 26 luglio vengono date dal comitato Salviamo Sciesopoli, che riesce, seppure a fatica, a comunicare con il superciclista.

Bloisi è molto legato al Comitato nato a Selvino con l’obiettivo di salvare dal degrado l’ex colonia ebraica in cui vennero salvati tantissimi bambini ebrei alla fine della seconda guerra mondiale e che oggi versa in condizioni fatiscenti. Il ciclista varesotto è in viaggio con l’obiettivo di visitare tutti i campi di concentramento tedeschi e quello di Terenzin in Repubblica Ceca.

«La comunicazione con Giovanni, macinatore di chilometri in bici per la difesa della memoria, non è facile per mancanza di connessione internet nelle campagne che attraversa, il che rende impossibile l’invio di foto» riferiscono dal Comitato, da cui si fa ovviamente un grande tifo per la nuova impresa di Bloisi. Siamo riusciti anche noi a raggiungere via sms il ciclista di Varano Borghi il quale ci ha detto di aver visitato i campi di concentramento di Dachau e Flossenburg: «Ho anche incontrato un ciclista cinese che sta viaggiando anche lui in giro per il mondo e siamo diventati come fratelli; una cosa incredibile visto che nei miei viaggi precedenti avevo conosciuto un ciclista giapponese con cui siamo rimasti amicissimi».

Il ciclista cinese, persona squisita e cortesissima, non conosceva nulla della Shoah; è stato Bloisi a spiegargli, con gesti e parole, il dramma della deportazione: «Il ciclista cinese – riferisce il Comitato – entrando nel campo di Dachau è scoppiato in lacrime per la commozione; tra loro si è costruito un rapporto profondo e il pedalare insieme è proseguito, anche sotto la pioggia; Giovanni gli ha insegnato anche a cantare “Bella Ciao” e “Quel mazzolin di fiori”».

Le strade dei due si sono poi separate dopo tre giorni di pedalate fianco a fianco, perché Bloisi era diretto al campo di concentramento di Flossenburg, mentre il cinese era diretto a Praga. Il ciclista varesotto trascorre le notti nella sua affezionata tende canadese, pronto a ripartire per il viaggio ogni mattina, molto presto; prossimo obiettivi saranno Weimar e Berlino, altri due luoghi storici molto significativi, in cui Bloisi entrerà con la sua maglietta della memoria, per non dimenticare la Shoah. «La salute di Giovanni è buona e la stanchezza non si fa sentire» riferiscono dal Comitato; il viaggio nella storia insomma continua ed ancora molto lungo. Il rientro a casa del superciclista è previsto attorno al 25 di agosto.n 
M. Fon.