Omicidio volontario o preterintenzionale? «Non ha fatto resistenza»

La difesa del figlio

non ha mai fatto resistenza all’arresto. Reato di cui nessuno lo ha mai accusato del resto ma l’avvocato difensore , del foro di Brescia, tiene comunque a specificarlo. Non rilascia alcuna dichiarazione l’avvocatessa, in realtà, in relazione all’accusa di omicidio da stabilire se volontario o preterintenzionale, il pm sta vagliando gli atti in queste ore, che ha colpito il suo assistito.

Giuliano Drammis, che sembrerebbe assuefatto all’alcol, nella notte tra lunedì e martedì ha assassinato il padre , 75 anni, uccidendolo a mani nude. L’uomo, 49 anni, con due processi già in corso in quel di Brescia (l’avvocato è di fiducia) avrebbe perso la testa aggredendo il padre, lavoratore stimato da tutti a Induno Olona in via Verdi, dove padre e figlio vivevano. Il figlio avrebbe aggredito il padre per futili motivi, riducendolo in fin di vita a mani nude. Stando agli inquirenti, come scritto, il quarantanovenne in bilico tra l’accusa di omicidio volontario (ergastolo come massima pena) e quella di omicidio preterintenzionale, con pena decisamente più contenuta, avrebbe massacrato a calci e pugni il padre per motivi sconosciuti. Quindi avrebbe atteso i carabinieri chiamati dalla madre che ha assistito alla scena sulla porta.

Stando agli avvocati difensori non avrebbe minimizzato. Secondo gli inquirenti il quarantanovenne, ubriaco, avrebbe sbattuto la testa del padre contro il top della cucina in marmo più volte. Non si è mai sottratto alla cattura, non avrebbe detto ai militari di aver dato soltanto due schiaffi al padre. Certamente era ubriaco e attualmente le indagini della scientifica sono in corso.

A chiamare i soccorsi è stata la moglie della vittima, conosciuta e rispettata a Induno, e madre dell’omicida presunto. L’arresto a carico del presunto parricida è stato convalidato. Davanti al gip non ha parlato. I difensori non rilasciano alcuna dichiarazione.