Da questa notte via le barriere al valico di Cremenaga. «Ora collaborazione, non imposizioni»

Finita la sperimentazione della chiusura notturna. Taldone: «Ottima notizia»

– Un appello alle autorità elvetiche perché collaborino con quelle italiane per risolvere insieme, con soluzioni condivise, il problema della sicurezza transfrontaliera, senza soluzioni unilaterali come la chiusura notturna del valico di Cremenaga.

, consigliere provinciale di Forza Italia, che si è battuto con forza contro la decisione della Svizzera di chiudere la dogana varesotta dalle 23 alle cinque del mattino, giudica «ottima la notizia della riapertura notturna dei cosiddetti valichi minori, tra cui Cremenaga, in linea con le aspettative di una comunità di frontiera che mal digerisce barriere imposte in barba a norme e trattati sulla libera circolazione delle persone». Il periodo di sperimentazione iniziato il 1° aprile, si concluderà nella notte del 30 settembre, quando la sbarra verrà riaperta anche di notte.

In questi sei mesi, le autorità svizzere hanno raccolto una serie di dati che ora verranno esaminati, prima di prendere una decisione definitiva sulla sorte di questi valichi di frontiera. «La cosiddetta fase sperimentale à finalmente terminata – prosegue Taldone – Ci auguriamo che le autorità elvetiche d’ora in poi intraprendano migliori vie di collaborazione con i colleghi italiani, per garantire ottimali standard di sicurezza e di lotta alla criminalità sul territorio di confine». Il consigliere provinciale lancia un ulteriore appello ai vicini ticinesi.

«Mi appello alla comunità ticinese perché sappia contenere e controbilanciare con il buon senso i proclami xenofobi e irragionevoli di alcune loro formazioni estremiste, in un’ottica di amicizia e cooperazione tra popoli» sottolinea Taldone, che osserva come «la storia insegni che senza dialogo e rispetto reciproco difficilmente si costruisce qualcosa di buono».

Salvaguardare i frontalieri, i più danneggiati dalla chiusura notturna del valico di Cremenaga: questa la priorità. «Se oggi il Canton Ticino è quello che è, forse un grazie lo meriterebbero anche le migliaia di frontalieri italiani che ogni giorno, barriere permettendo, varcano il confine per contribuire a costruire e mantenere l’economia locale – conclude il consigliere – La chiusura dei valichi minori di notte a qualcuno sarà sembrata cosa di poco conto ma, ininfluente in termini di sicurezza, è stata nei fatti percepita coma una misura punitiva dettata da dinamiche politiche. Con la riapertura dei valichi, si lancia un segnale positivo che spero non rimarrà isolato».