Grandine enorme e danni. A piangere è l’agricoltura

A Laveno danneggiata la croce sopra il campanile di Ceresolo: impegnati i vigili del fuoco

Nuova ondata di maltempo su Varese e provincia. Nella Città Giardino chicchi di grandine grossi come albicocche ma per fortuna nessun danno.

Il nubifragio, unito al forte vento, ha invece danneggiato il campanile della Chiesetta di Ceresolo di Laveno. In particolare il maltempo ha danneggiato la croce che sovrasta la sommità del campanile in pietra. La croce avrebbe potuto cadere in caso di altro vento o nubifragi. Ieri mattina i vigili del fuoco del distaccamento volontario di Laveno Mombello e del distaccamento di Ispra sono quindi intervenuti per rimettere la struttura in sicurezza. Un intervento altamente scenografico e molto complesso che ha visto scendere in campo anche la squadra Saf (Soccorso alpino fluviale) del comando provinciale.

Gli specialisti Saf lavorano anche in altezza: quelli varesini si sono particolarmente distinti, ad esempio, nel lavoro di messa in sicurezza della facciata della basilica di San Benedetto a Norcia dopo la devastazione causata dal recente terremoto. I pompieri hanno quindi raggiunto la sommità del campanile mettendo completamente in sicurezza la croce e verificando che non vi fossero altre situazioni di pericolo sulle quali intervenire. L’area adesso è perfettamente sicura e agibile senza alcun rischio.

Il maltempo che ha flagellato l’intera provincia ha portato Coldiretti Lombardia a rimarcare i danni causati dalle forti grandinate e trombe d’aria «da Varese a Brescia, da Lodi a Cremona».

Le due principali ondate di grandine che si sono abbattute nel Varesotto — ha precisato la Coldiretti provinciale Varese — hanno colpito, prima tra le 19 e le 21 e poi dopo la mezzanotte, con maggior intensità nella zona di Cuveglio, nelle aree comprese tra Castelletto Ticino, Sesto Calente e Vergiate, e lungo la cintura attorno al lago di Varese. «Zucchine, insalate, peperoni e culture invernali — racconta , imprenditore agricolo di Cuveglio — sono state letteralmente massacrate da una grandine grossa come biglie, caduta a mezzanotte e dieci. Addirittura è riuscita a segnarmi le zucche, per quanta violenza aveva. In quei cinque minuti d’inferno ho perso circa il 40% della produzione».

A fargli eco, , produttore di piccoli frutti del Vergiatese: «Nei due ettari che coltivo a piccoli frutti ho trovato rami spezzati, foglie bucherellate e fragole letteralmente triturate. Se non avessi finito la raccolta dei mirtilli 10 giorni fa, perché le gelate di questa primavera ne hanno già compromesso la produzione, non ne avrei trovati più questa mattina, perché la grandinata notturna è stata, anche se breve, davvero intensa».

Fortunatamente l’ondata di maltempo, che dopo il caldo record da 36,5 gradi fatto registrare da Lucifero nei giorni scorsi, ha abbattuto le temperature sino a 10 gradi in poche ore sembrerebbe per il momento superata. Secondo le previsioni del Centro Geofisico Prealpino ora il cielo tornerà soleggiato con temperature gradevoli sino a Ferragosto.