Strage Bologna/ Bersani: Sorvegliare democrazia, può ammalarsi


Bologna, 31 lug. (Apcom)
– Dopo 30 anni è ancora “la volontà di non dimenticare” la strage che ha ucciso 85 persone ferite altre 100 alla stazione ferroviaria di Bologna il 2 agosto 1980. Però, è importante “sorvegliare la nostra democrazia” perché “può sempre ammalarsi”. È l’auspicio del segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani che, in una lettera inviata al presidente dell’Associazione delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, assicura l’impegno dei parlamentari del Pd per conoscere “tutta la verità” ancora sconosciuta e per chiedere che il termine dei 30 anni per il segreto di Stato venga rispettato.

“In questi lunghi trent’anni che ci separano dal 2 agosto 1980 – scrive Bersani – la gente e le istituzioni ci sono sempre state. Questo dimostra quanto sia forte la volontà di non dimenticare, come avevamo promesso allora. Non dimenticare e sorvegliare la nostra democrazia, che può sempre ammalarsi”. Di sicuro, secondo il segretario del Pd, quelli “furono passaggi drammatici per il nostro paese, che potevano forse preludere ad un cambio di regime. Per questa ragione è così importante andare a vedere come furono mossi i fili. La democrazia italiana alla fine ha retto ma fa male pensare che sotto ci sia il sangue di molti innocenti”.

“Quello che è importante – secondo Bersani – è avere la certezza che lo Stato continui a cercare la verità”. Infatti dopo trent’anni “i mandanti sono ancora sconosciuti e questo è inaccettabile”. Per questo il Partito democratico, insieme ai suoi parlamentari, si dice “contrario a modificare la legge sul segreto di Stato” che prevederebbe un prolungamento della durata “in casi definiti, il che comporterebbe una modifica negativa della legge vigente”. Il segretario, inoltre, si impegna in una battaglia per “i riconoscimenti previdenziali per le vittime del terrorismo”.

Pat/Sar/Rcc

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