Bologna, 2 ago. (Apcom) – Dopo trent’anni dalla strage in cui persero la vita 85 persone e ne furono ferite altre 200, Bologna torna a stringersi attorno ai familiari delle vittime e torna in piazza contro le tutte le stragi terroristiche degli anni di piombo. Per la prima volta, però, nessun ministro o sottosegretario ha voluto partecipare al corteo e al comizio davanti alla stazione ferroviaria. A rappresentare il Governo, infatti, è stato in mattinata il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia. Per questo la manifestazione si è conclusa senza alcun fischio rivolto all’esecutivo, come è avvenuto invece negli anni passati.
“E dire che quest’anno avevamo organizzato il programma della cerimonia in modo tale che non si potesse fischiare e contestare il rappresentante del Governo” dice sconsolato il presidente dell’Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, durante l’incontro alle 8,30 nella sala del Consiglio comunale, alle presenza tra gli altri del Commissario di Bologna Anna Maria Cancellieri e del presidente della Regione Vasco Errani. “E’ nella condivisione profonda e partecipe di questa memoria e di quest’impegno – si limita a dire al familiari il prefetto Angelo Tranfaglia – che rinnovo, a nome del Governo, il saluto ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime della strage del 2 agosto 1980, a questa città e a quanti la rappresentano in questa sala, così come a tutti i partecipanti alla odierna manifestazione”.
A differenza degli altri anni, sul palco allestito nel piazzale della stazione quest’anno sono salite Rossella Zuppa e Camilla Andreini, due ragazze classe 1980, che hanno letto i nomi delle 85 vittime, pochi istanti prima delle 10,25 orario quanto tre lunghi fischi di un locomotore segnano l’attimo in cui un ordigno a tempo contenuto in una valigia esplose nella sala d’aspetto di seconda classe.
Nessuna contestazione o fischio, quindi, ha accompagnato la cerimonia dei trent’anni. Solo applausi al presidente Bolognesi in diversi passaggi del suo intervento. Anche quando ha lamentato, in un passaggio, l’assenza del Governo. In mezzo alle migliaia di persone convocate a Bologna per il corteo, anche il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani che ribadisce: “Non è giustificabile” l’assenza del Governo. “Siamo assolutamente contrari – aggiunge – a prolungare il segreto di Stato. Ci opporremo con ogni mezzo”.
Al corteo e alla manifestazione erano presenti, tra gli altri, il segretario del Prc Paolo Ferrero, l’esponente dell’Idv Franco Grillini, e diversi parlamentari del Pd oltre a sindacalisti della Cgil. Per l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna ha partecipato il presidente Matteo Richetti. Mentre per le diverse città e province italiane sono arrivati a Bologna diversi sindaci e assessori.
Pat/Rcc
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