Napoli, 11 set. (Apcom) – I tre operai deceduti all’interno di un silos della ditta farmaceutica Dsm di Capua sono morti per asfissia. Questa è l’unica certezza che, per il momento, è stata avanzata dagli investigatori che stanno lavorando per risalire alle cause dell’incidente sul lavoro. Secondo quanto confermato dai vigili del fuoco di Caserta quando i tre corpi sono stati estratti dalla cisterna il loro aspetto era cianotico, testimonianza che erano privi di ossigeno.
“Non si sa, però, se abbiamo o meno respirato fumi tossici e che cosa abbia tolto loro l’ossigeno – ha detto ad Apcom l’ingegnere dei Vigili del fuoco Giovanni Dedona – quando i cadaveri sono stati esaminati dal medico del 118 è stato appurato che si è trattato di asfissia”. I corpi senza vita erano distanti tra loro: due sono stati, infatti, rinvenuti quasi in superficie mentre il terzo era nel fondo del silos alto circa 12 metri. Per estrarre il cadavere, infatti, è stato necessario che i vigili del fuoco si calassero con particolari attrezzature all’interno della cisterna.
Le vittime si chiamavano Antonio Di Matteo, 63 anni, originario di Macerata Campania, Giuseppe Cecere, 50 anni, originario di San Prisco, Comuni del casertano, e Vincenzo Russo, 43 anni, originario di Casoria in provincia di Napoli.
Psc/Sar
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