Firenze, 4 nov. (TMNews) – Colpo di scena giudiziario per la strage di Viareggio: il perito del Giudice per le indagini preliminari, Riccardo Licciardello, ha detto di “ricevere pagamenti da Rete ferroviaria italiana”. Al polo fieristico di Lucca è in corso il confronto tra le perizie che le diverse parti in causa hanno condotto sul carro-cisterna che il 29 giugno 2009 provocò, col suo deragliamento, la fuoriuscita del Gpl da cui scaturì l’incendio in cui persero la vita 32 persone. Rispondendo ad una precisa domanda del pm Salvatore Giannino, Licciardello ha dunque rivelato di avere un rapporto di lavoro con Ferrovie.
Gli esiti delle perizie sono stati depositati nelle settimane scorse, e, come poi durante il dibattimento iniziato due giorni fa, il perito del Gip aveva dato torto a quello della Procura: per Licciardello, a squarciare la cisterna sarebbe stato un deviatoio o “piegata a zampa di lepre”, un elemento insostituibile del cambio e per il quale non si sarebbe potuta incolpare Rfi. Ora potrebbe essere a rischio l’intero incidente probatorio. La Procura ha chiesto la ricusazione del perito del Gip per “incompatibilità”. Già ‘Il Tirreno’ nei giorni scorsi aveva scoperto che Licciardello lavorava in un progetto europeo che ha come partner privati e finanziatori anche Trenitalia.
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