«In Svizzera non è come qui da noi, o paghi subito o resti a piedi. Gli svizzeri sono abituati a stare nelle regole a casa loro mentre qui fanno quello che vogliono senza che gli succeda niente». A sfatare il vecchio luogo comune della straniero che arriva in Italia e infrange ogni regola rimanendo impunito ci hanno pensato gli agenti del comando di polizia locale di Varese.
E come una sorta di contrappasso sulla diceria, lo straniero fermato dai vigili urbani durante il maxi controllo mirato a garantire sicurezza sulle nostre strade che li ha visti impegnati dalle 22 sino alle 3 della notte tra venerdì e sabato era proprio uno svizzero. Pizzicato mentre ebbro scorazzava felice tra le strade del capoluogo. L’alt è arrivato intorno alle 2 della notte.
L’uomo è stato fermato e, come da prassi, sottoposto ad alcoltest. Il nostro codice prevede che da o,5 a o,8 milligrammi di alcool nel sangue si proceda con una sanzione amministrativa, oltre la violazione è penale.
L’automobilista svizzero è risultato al di sotto dei 0,8 milligrammi, scansando di un soffio una denuncia penale per guida in stato d’ebbrezza che lo avrebbe portato davanti a un giudice. Come da codice, dunque, per lui è
scattata la salatissima sanzione amministrativa: 500 euro di multa oltre al ritiro della patente.
Si dirà: «Beh, che importa, tanto quella multa non la pagherà mai rifugiandosi oltre confine». E invece no. Lo stesso codice, infatti, prevede che la sanzione venga pagata immediatamente. E così è stato: lo svizzero si deve essere sentito a casa nella notte varesina, perché gli agenti hanno giustamente e legittimamente preteso, come da norma, l’immediato versamento della sanzione. Lo svizzero ha quindi pagato i 500 euro dovuti. E la patente? Martedì sarà trasmessa in prefettura che potrà restituirla solo se il titolare si impegnerà a lasciare immediatamente il territorio italiano, nel quale non potrà comunque guidare per un periodo di almeno tre mesi. E se dovesse fregarsene e continuare a guidare anche qui? Andrà incontro al concreto rischio di essere pizzicato di nuovo. E a quel punto lo svizzero dovrà usare ancora una volta la sua carta di credito. Ma non per pagare una multa da 500 euro, perché in quel caso la sanzione si arricchirebbe di uno zero in più e l’automobilista elvetico si ritroverebbe a dover pagare 5 mila euro. E la sorte sarebbe diversa anche per la sua patente che sarebbe inviata direttamente alle autorità svizzere. Varese come la Svizzera, dunque.
Nella Città Giardino il porto franco per gli stranieri indisciplinati al volante è definitivamente terminato. Non soltanto il comando di polizia locale di Varese utilizza tecnologie che gli consentono di notificare multe in tutto il mondo, ma a breve, quando entrerà in funzione la prima telecamera della zona a traffico limitato di via Donizzetti, perché sarà sufficiente avere l’immagine della targa e del veicolo per risalire al responsabile della violazione, notificandogli il dovuto.
E nessuno a quel punto potrà permettersi di lasciare l’auto in sosta vietata, che sia varesino oppure straniero.