TRADATE – Striscioni contro la caccia (e i cacciatori) sono stati affissi nei giorni scorsi in diverse zone in cui si procederà con gli abbattimenti selettivi dei cinghiali, tra cui la sede del parco Pineta e il municipio di Binago.
Ad affiggerli, l’associazione “Centopercento Animalisti“: «I vari sindaci, politici della regione Lombardia, presidenza dell’ente parco, hanno ceduto alle pressioni dei cacciatori – si legge nella nota diffusa dal gruppo – Individui perennemente assestati di sangue, a cui non pare vero di iniziare uno stermino dei cinghiali legalizzato, adulti o cuccioli che siano. L’importante per questi figuri è solo ammazzare tutto l’anno».
L’accusa degli animalisti
«Poco importa -prosegue l’atto d’accusa – se nel parco Pineta in tutti questi anni siano state collocate altane abusive, lacci per la cattura degli animali e altri mezzi che non differenziano i bracconieri dai cacciatori. I primi non pagano la licenza, gli altri sì, questa è l’unica differenza».
Infine l’attacco: «I Cinghiali sono stati introdotti nel territorio dai cacciatori per un obiettivo ben preciso, che abbiamo sopraccitato. Si preparino i cacciatori e i loro zerbini, un nuovo “Vietnam” sta per iniziare, loro gli assassini di Animali e invasori della natura, noi i nuovi Viet Cong».