brescia | 1 |
varese | 1 |
marcatori: 26’ st And. Caracciolo rig. (B), 49’ st Zecchin (V).
brescia (3-5-2): Arcari; Zambelli, Budel, Ant. Caracciolo; Sestu, Bentivoglio (12’ st H’maidat), Benali, Scaglia, Coly; And. Caracciolo (40’ st Razziti), Valotti (18’ st Sodinha). Panchina: Tognazzi, Lancini, Ragnoli, Gargiulo, Quaggiotto, Morosini. All. Iaconi.
varese (4-4-2): Bastianoni; Fiamozzi, Rea, Simic, De Vito (38’ st Miracoli); Zecchin, Corti (3’ st Barberis), Capezzi, Scapinello (17’ st Rivas); Neto Pereira, Lupoli. Panchina: Perucchini, Luoni, Borghese, Tamas, Blasi, Petkovic. All. Bettinelli.
arbitro: Saia di Palermo.
note – Spettatori 6.000. Amm. Bentivoglio, Ant. Caracciolo, Benali, Budel (B), Zecchin, Capezzi, Simic (V).Espulso Sestu (B) a fine gara per proteste. Angoli 2-2. Rec.: 0’ e 5’.
Alla vigilia, Stefano Bettinelli si sarebbe aspettato un altro derby: l’allenatore avrebbe voluto battere il Brescia e ingranare finalmente la marcia giusta in trasferta. Dal Mario Rigamonti il Varese è tornato con un solo punto, che però ha lo stesso sapore di una vittoria, perché strappato al 94’ con le unghie e i denti.
Il sinistro scoccato nel sette da Gianpietro Zecchin, su punizione dal limite all’ultimo secondo, è una botta di vita per i biancorossi, che devono maturare ancora molto.
Ma il carattere non manca a questa squadra giovane guidata da Stefano Bettinelli: il tecnico non ha sbagliato una mossa e quando il Varese stava rincorrendo disperatamente il pari non ha avuto paura di cambiare modulo.
Il 4-4-2 è un dogma per Bettinelli, che al 38’ della ripresa ha tolto il terzino sinistro De Vito, autore di una prova non così negativa, per inserire il terzo attaccante e cioè Miracoli.
I biancorossi sono passati al 3-4-3, anche se a fine gara l’allenatore ha parlato di… 5-5, con i mediani Capezzi e Barberis, a sostegno dei difensori Fiamozzi-Simic-Rea, e le ali Zecchin-Rivas (in campo dopo l’infortunio ma non ancora al meglio) a spingere il tridente formato da Neto Pereira-Lupoli-Miracoli. La mossa ha dato frutto e il Varese ha acciuffato un punto che vale oro: questa frase fatta è banale, ma è la più efficace per far capire quanto sia prezioso l’1-1 della partita, definita da qualcuno «derby dei poveri».
Si scontravano la peggiore difesa (quella degli ospiti) e l’attacco meno prolifico della categoria (quello dei padroni di casa) e due società gravate dai debiti, che si sono iscritte al campionato all’ultimo (per questo riceveranno entrambe tre punti di penalizzazione). La partita non è stata spettacolare, ma Antonio Elia Bastianoni, al rientro dopo le due giornate di squalifica, non ha vissuto una giornata tranquilla.
Al 26’ Andrea Caracciolo prova i riflessi del portiere, che blocca il pallone sulla linea con una pronta presa, e al 44’ è salvato dal palo dopo un tiro da fuori area dell’attaccante bresciano.
I pericoli raddoppiano nella ripresa, che si apre con l’uscita di Corti per un acciacco: è una tegola per il Varese, che, con la successiva entrata in campo di Sodinha, traballa. Il brasiliano del Brescia, al rientro dopo la cura dimagrante, coglie un altro palo al 20’. È un colpo al cuore per i biancorossi, che provano a reagire subito con un contropiede di Neto, ma al 25’ subiscono lo svantaggio: Simic trattiene Caracciolo in area e il rigore netto viene trasformato proprio dall’esperta punta.
Sestu prende il terzo palo, ed è l’ultimo brivido per il Varese, trascinato da Bettinelli, che cambia modulo e sprona i suoi fino alla punizione magica di Zecchin, messa nel sacco al 49’.
Il pari coincide con l’assordante grido di gioia dei cento varesini arrivati in trasferta, mentre in tribuna Falcone (costretto a stare fuori per aver subito un tamponamento in auto il giorno prima del match) abbraccia Dondoni e gli altri dirigenti. Il primo punto conquistato in trasferta dal Varese resterà nella storia di questo campionato.
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