Così semplice e così geniale. A tre anni dall’idea di dare in gestione impianti sportivi e parchi pubblici alle società che li utilizzano per aiutare il Comune a farne buon uso, il sindaco sente di poterne essere fiero.
«Abbiamo consentito un piccolo risparmio all’ente locale e un contributo a chi fa vivere la città, inoltre strutture e luoghi dati “in affido” sono più curati e puliti – commenta il primo cittadino – Obiettivo del nostro programma elettorale era trasmettere passione per la cosa pubblica, far comprendere che ci appartiene, che riguarda tutti e bisogna averne cura e rispetto. Chi potrebbe gestire una palestra, un campo di calcio, un parco meglio di chi li utilizza?».
Così alla Polisportiva Vergherese è stato dato in gestione il centro sportivo di Verghera: con 15mila euro all’anno provvede al taglio dell’erba del campo, alle piccole manutenzioni straordinarie, alla pulizia degli spogliatoi. Stesso accordo con la Asd Città di Samarate che si sta occupando del campo di San Macario per 8mila euro l’anno. Ad Assosport l’incombenza della pulizia delle cinque palestre e spogliatoi di capoluogo e frazioni, con una convenzione da 15mila euro.
E poi ci sono i parchi pubblici: quello di via Ferrini, a San Macario, gestito dall’Associazione Artiglieri; il parco Primerano a Cascina Costa curato dalla Pro Loco, entrambi per circa 3mila euro l’anno, mentre il verde di Villa Montevecchio e delle scuole è lasciato agli utenti del Servizio di formazione all’autonomia (Sfa), disciplinato però da un contratto. Alla banda di Samarate e alle altre associazioni che la usano la gestione dell’ex scuola elementare di Cascina Costa.
La criticità degli impianti ha fatto riflettere sul da farsi. «Le cose non potevano restare come le abbiamo trovate – sostiene il sindaco – Si tratta di un modo per sostenere le associazioni che, in tempi di vacche magre per i Comuni, non avrebbero altrimenti ricevuto contributi, e di responsabilizzare i cittadini».
Dunque l’esperienza sta funzionando. E vale anche per le piccole manutenzioni alle scuole della città. In questo caso c’è Ages (Associazione di genitori per la scuola), che incamera 16mila euro l’anno dal Comune (cifra non fissa, dipende dalle necessità) e risolve tutte le piccole magagne di una scuola. Non se ne occupa più la dirigenza scolastica e neanche il Comune, ma sono i genitori che si danno da fare per cambiare una lampadina rotta, riparare una maniglia, fare lavori da elettricista o falegname, imbiancare un’aula.
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