Su internet in pose hot in chiesa Il parroco smaschera sei giovani

MALNATE Scattavano foto a luci rosse all’interno della parrocchia di San Martino per poi vantarsi su internet delle loro bravate. Sei ragazzini finiscono nei guai a Malnate. A denunciare l’accaduto è don Francesco Corti, che lancia l’allarme sul bollettino parrocchiale di agosto e si dice pronto a ridurre l’orario di apertura della chiesa nel caso in cui si ripetessero casi del genere.

Negli ultimi giorni, infatti, in due diverse circostanze, ragazzini della zona, non solo di Malnate, si sono prodotti in pose di pessimo gusto, immortalate da scatti fotografici poi pubblicati su internet e social network. Le scene incriminate hanno viaggiato sul web e sono state segnalate anche al parroco. Don Francesco è andato su tutte le furie: «Devo ricordare – scrive il sacerdote sul notiziario – due episodi incresciosi avvenuti in chiesa che sono stati coperti da riserbo pietoso,

forse per troppa bontà. Ma il silenzio ci renderebbe in qualche modo complici delle bravate. È poi giusto dire che grazie a chi ha visto, a due volontari testimoni oculari, che hanno avvisato in parrocchia e denunciato apertamente i fatti». Si tratta di sei ragazzini, quattro ragazze e due ragazzi: «La chiesa – insiste don Francesco – non è il luogo a luci rosse, infernale, in cui esibirsi per vanteria e poi mostrarsi su internet. E neppure è il luogo della iniziazione al diabolico per essere accolti come “soci” in circoli particolari e pericolosi di cui è meglio, per la propri incolumità e salvezza, stare molto lontani». Il parroco ha evitato i particolari, ma il contenuto delle immagini lo ha indignato e preoccupato: «La chiesa è un luogo di preghiera che va rispettato, curato e amato. Solo delle menti piene di vuoto e di delirio diabolico possono dire con freddezza e indifferenza “Che abbiamo fatto di male?”. E ciò dopo aver dileggiato il Santissimo, i Santi e le suppellettili sacre alla fede dei cristiani».

Infine un appello rivolto ai fedeli: «Invito tutti – dichiara – a mettersi a disposizione come volontari per prendersi cura della chiesa, quasi come sentinelle dei secolari segni di fede. Certo c’è il sacrestano, ma qualche volontario in più, in alcune ore del giorno, bloccherebbe sul nascere ogni tentativo di abuso, altrimenti saremo costretti a un orario ridotto di apertura della chiesa. Invito chi passa da San Martino a non disertare la chiesa perché anche lì il Signore ci aspetta per scaldarci il cuore».

b.melazzini

© riproduzione riservata