Troppa confusione sul futuro di Villa Mylius: serve una Commissione cultura che faccia chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione sulla destinazione della struttura.
A chiederlo dai banchi dell’opposizione è il capogruppo di Forza Italia, Simone Longhini, che ha presentato la richiesta di convocazione per la Commissione cultura proprio sul tema di Villa Mylius. Una necessità scaturita dalle dichiarazioni «dissonanti» tra i diversi esponenti della giunta, che in diverse occasioni, e a più riprese, avrebbero espresso pareri e idee dissonanti, se non addirittura contraddittorie: «Accademia del Gusto, come dichiarato dal primo cittadino Davide Galimberti, oppure Accademia del Paesaggio, come proposto invece dal suo vicesindaco?», si chiede Longhini citando le parole con cui Daniele Zanzi avrebbe duramente criticato la prima ipotesi, affermando che «il gusto non c’entra niente con Villa Mylius».
A complicare il quadro ci sarebbe poi l’idea avanzata il mese scorso dall’assessore alla cultura Roberto Cecchi «durante la discussione in consiglio sugli emendamenti al bilancio – ricorda il capogruppo di Forza Italia – e che vedrebbe bene il sito come tappa varesina della Via Francisca del Lucomagno».
In questo contesto Longhini si fa portavoce dei dubbi dell’opposizione, chiedendo innanzi tutto se le diverse destinazioni d’uso proposte siano compatibili l’una con l’altra. Non meno importante è poi la conferma del ruolo del Pirellone: «C’è un accordo di programma che prevede lo stanziamento di risorse regionali, senza le quali sarebbe impossibile pensare qualsiasi tipo di intervento, proprio per la realizzazione dell’Accademia del Gusto e della Musica in collaborazione con la Fondazione Marchesi – ricorda Longhini – Il Comune è certo che la Regione confermi lo stanziamento anche in caso venga modificato l’utilizzo della Villa?».
L’opposizione chiede che su questo tema l’amministrazione comunale debba mettere un punto fermo: «Stiamo parlando di un edificio di pregio, dal punto di vista storico e architettonico, del patrimonio comunale, circondato da uno dei parchi più belli della città – spiega ancora Longhini – ma questa amministrazione, a distanza di un anno dal suo insediamento, dimostra di non avere ancora le idee chiare, con il rischio di far perdere a Varese una grande opportunità di crescita e di sviluppo».