Sud, il Cardinale Sepe denuncia:da troppo è scomparso da politica


Napoli, 19 set. (Apcom)
– I problemi del Sud sono “scomparsi da troppo tempo” dall’agenda politica italiana. Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, durante l’omelia in occasione della Festa di San Gennaro.
“Una politica troppo impegnata a coprire le falle che si aprono, ma il Sud non può essere una falla permanente della nazione – ha detto dall’altare il cardinale Sepe ai fedeli – Napoli non può essere sempre città dell’emergenza. Nella rinascita della città a ognuno spetta la propria parte, sempre in funzione del bene comune. Basta piangersi adosso sperando di commuovere qualcuno. Il tempo non è ancora scaduto. I 150 anni dell’Unità d’Italia possono essere – ha concluso il cardinale – grande occasione per colmare un divario nel quale trovano spazio disinvolte incursioni di dubbia marca politica, ma di sicura matrice egoistica”.

Intanto nella stessa chiesa alle 9.56 si è rinnovato, il fenomeno della liquefazione del sangue di San Gennaro. Nell’ampolla tenuta in mano dal cardinale Sepe, il sangue si è sciolto come accade ogni anno nel giorno della celebrazione della festività del santo patrono partenopeo e campano.

Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

La liquefazione del sangue fu annoverata, per la prima volta, nel 1389 e da quel momento studiosi, religiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno tentato di dare una spiegazione scientifica al prodigio. Nel corso dei secoli, però, i fedeli non hanno mai smesso di ritenere l’evento prodigioso come un vero e proprio miracolo, segno della protezione dal cielo. Secondo la tradizione popolare, infatti, il tempo e l’intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città. Il ritardo nella liquefazione o l’assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere e invocazioni, viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani.

Il sangue è custodito in un’ampolla conservata in una cappella del duomo di Napoli e si ritiene che fosse stato raccolto da una pia donna che lo consegnò all’allora vescovo partenopeo. I grumi rappresi, scuri e solidi si sciolgono, però, in tre occasioni. Il sangue, infatti, ribolle e assume il colore rosso vivo. Fatto che si è verificato anche questa mattina per la gioia dei tanti fedeli assiepati dentro e fuori la cattedrale. Napoletani che hanno salutato l’avvenuto miracolo con applausi e sventolii di fazzoletti bianchi.

Psc

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