Sulle nostre strade sempre più pirati

Ancora nessuna traccia dell’automobilista che ha travolto un’anziana in via Dubini a Cassano. Le omissioni di soccorso nel Varesotto crescono del 5%ogni anno. Spesso alcol e droga le cause

– Una settimana dopo il drammatico investimento di via Dubini il pirata della strada resta ancora senza nome. L’anziana cassanese di 88 anni travolta dall’automobilista poi fuggito è ancora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Sant’Anna di Como. «Gesto ignobile – commenta il sindaco – Mi auguro che venga presto arrestato e messo in carcere. Il fenomeno è purtroppo in crescita. Serve fermezza per bloccarlo».

Quello degli atti di pirateria stradale è davvero un fenomeno in aumento in Italia. La provincia di Varese non fa purtroppo eccezione. Le omissioni di soccorso, o la fuga dopo aver causato incidenti senza feriti, hanno registrato nel Varesotto un preoccupante più 5% negli ultimi 12 mesi. Un trend costante da almeno cinque anni a questa parte. Per il nostro territorio il 2014 si è aperto nel peggiore dei modi. Ad Arcisate proprio un pirata della strada ha travolto e ucciso , 78 anni, lo scorso 25 gennaio. L’automobilista si è costituito quattro giorni dopo. Il 18 novembre in via dei Lignani un altro pirata ha travolto due giovanissimi a Venegono Inferiore. Uno dei due feriti, un ragazzo di appena 20 anni, non si è ancora ripreso dall’incidente. Domenica scorsa, invece, è toccato alla sfortunata pensionata di Cassano Magnago.

E questi sono soltanto gli episodi più gravi. La provincia di Varese purtroppo rispecchia il trend nazionale tutt’altro che positivo. Nei primi sei mesi del 2014 le omissioni di soccorso importanti in Italia sono state 464, due in meno dello stesso periodo dell’anno scorso ma le vittime dei pirati della strada sono state 58, il 35% in più (tra il gennaio e il giugno del 2013 furono 43). In calo, invece (-3,7%), nello stesso arco di tempo i feriti, da 593 a 571.

A lanciare l’allarme è lo speciale Osservatorio Il Centauro-Asaps, che parla di un fenomeno numericamente costante ma “più violento”: a metà settembre il numero dei decessi a livello nazionale aveva già superato quota 80. Delle 58 vittime dei primi sei mesi di quest’anno 23 erano pedoni e 10 ciclisti. In 62 casi, 13,4%, vittime dei pirati sono stati bambini, con due morti. In 68 episodi, 14,7%, gli anziani. «Tornano a crescere i pirati della strada che si è poi scoperto essere alla guida ubriachi o drogati – spiega , presidente dell’Associazione amici sostenitori polizia stradale – che sfiorano il 22% di quelli individuati nella quasi immediatezza del fatto: lo scorso anno nel primo semestre la percentuale si fermò al 18,5%».

Percentuale, questa, «ampiamente sottostimata perché larga parte dei pirati viene identificata a distanza di giorni o settimane quando non è più possibile effettuare prove con l’etilometro o il narcotest», continua Biserni. Il 60% dei pirati è stato identificato dalle forze di polizia: l’80,5% degli identificati è stato denunciato a piede libero, il 19,5% è stato arrestato. Il 25,3% dei pirati, in pratica uno su quattro, è risultato essere straniero, come l’11% delle vittime. Ventotto le donne che hanno omesso il soccorso, il 10,1%: nel primo semestre del 2013 erano state il 16%. La fuga dopo un incidente, oltre a essere un atto deplorevole dal punto di vista morale e pericoloso per il ferito che non può ricevere cure immediate, costa cara: le pene in caso di omissione di soccorso sono giustamente severe.