SUMIRAGO – C’è una questione che tiene banco a Sumirago su una lettera che è stata recapitata quasi un mese fa ma che è stata resa nota adesso. La famiglia del noto stilista Ottavio Missoni, scomparso undici anni fa, contro la sezione locale di Fratelli d’Italia per aver usato l’immagine del capostipite per la mostra organizzata in occasione della Giornata del Ricordo, lo scorso 10 febbraio.
Missoni era cittadino adottivo di Sumirago, dove viveva con la moglie Rosita, profugo dalmata e giuliano. Per tale ragione Fratelli d’Italia aveva ritenuto di fargli un omaggio inserendo la propria effigie nei manifesti e nelle brochure che annunciavano la giornata del Ricordo, accostandolo tuttavia indirettamente al simbolo dei meloniani. Non ha gradito la famiglia che ha affidato a uno dei figli, Luca Missoni, portavoce a nome dell’omonima fondazione, l’indignazione verso il gesto poco apprezzato.
Il testo della lettera
Gentile Signor Romano,
Ho saputo da fonti esterne che avete realizzato una mostra fotografica in occasione del Giorno del Ricordo, includendo anche mio padre tra i testimoni dell’esodo giuliano-dalmata nella brochure distribuita.
Mi fa piacere apprendere che si svolgano questo genere di iniziative a cui la nostra Famiglia ha da sempre collaborato, prima nella persona di mio padre, e successivamente con noi figli e nipoti, “per onorare le migliaia di vittime innocenti della ferocia umana” ma soprattutto per non dimenticare e non commettere di nuovo gli stessi errori.
Mi fa meno piacere non averlo saputo direttamente da voi, che operate nel Comune dove risiediamo e lavoriamo e che ben conoscete la storia di mio padre, al punto da averlo citato. Sicuramente nel nostro Archivio, che la nostra Sindaca che ci legge in copia ha recentemente visitato, c’è molto materiale anche su questo argomento. A questo riguardo siamo spesso contattati dai vari Comitati dell’ANVGD (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), in particolare il Comitato di Varese presieduto da Pier-Maria Morresi e quello di Milano presieduto da Anna Maria Crasti per progetti riguardanti il Giorno del Ricordo, che tra l’altro vengono sempre sottoposti per conoscenza al Tavolo di Lavoro del Confine Orientale del Ministero dell’Istruzione che li coordina e li promuove.
Mi dispiace decisamente vedere il nome di mio padre e la solennità del Giorno del Ricordo associati in modo palese al simbolo di un partito politico, indifferentemente da quale esso sia, diventando in questo modo uno strumento di campagna elettorale, mentre mio padre ha sempre sostenuto in modo del tutto apolitico la conoscenza e divulgazione di questi fatti come Presidente del Libero Comune di Zara in Esilio. E’ una solennità Nazionale che di per sé non dovrebbe avere alcun colore politico.
Come Famiglia Missoni e Fondazione Ottavio e Rosita Missoni ci dissociamo quindi completamente dalla strumentalizzazione di questa iniziativa e pretendiamo di essere sempre contattati preventivamente per ogni utilizzo dell’immagine e del nome di Ottavio Missoni, riservandoci in caso contrario di intraprendere le opportune azioni legali.
Cordiali saluti
Luca Missoni