SUMIRAGO Un’intera comunità col fiato sospeso per la sorte di Vittorio Missoni, il figlio dello stilista Ottavio disperso da venerdì sera con la compagna Maurizia Castiglioni. È un paese che segue con apprensione e angoscia l’evolversi della vicenda. La ditta Missoni, infatti, con sede in via Luigi Rossi a Sumirago, in città è un’autentica istituzione. Un’azienda che dà da mangiare a tante famiglie del posto: «La metà delle persone che ci abitano – dice una passante –
lavora oppure ha lavorato da Missoni. Vi basta suonare a un campanello qualunque ed è molto probabile che troviate davanti qualche ex o attuale dipendente dell’azienda».
In effetti solo in questo momento sono almeno una cinquantina le persone di Sumirago a lavorare in via Rossi. Gli ex dipendenti sono una miriade, tanto per capire quanto sul territorio sia forte l’impatto di questo grande marchio della moda. I lavoratori della ditta stanno seguendo ogni sviluppo della storia con la stessa ansia con cui si seguirebbe la vicenda di un parente stretto, di un familiare, di un amico fraterno.
In effetti per tantissimi di loro Vittorio Missoni non è semplicemente un datore di lavoro. È parecchio di più. Un volto di famiglia con cui ci si può confrontare serenamente. Una figura rispettata e molto amata. «Ho lavorato da Missoni per 39 anni – dice Giuseppina Pozzi – Lavoravo nel reparto confezioni. Vittorio? Una persona perbene, un uomo alla mano. Una famiglia straordinaria. Quando abbiamo sentito questa notizia ci siamo tutti molto dispiaciuti. Speriamo che tutto si risolva. Spesso venivano organizzate anche delle gite e lui c’era sempre. Saliva con noi sul pullman, scherzava e rideva. Chi andava in pensione e organizzava qualcosa, magari anche solo dei pasticcini, lui e la famiglia erano sempre presenti. Come si dice, signori si nasce e ricchi si diventa. Lui è un signore. Del resto come tutti gli altri componenti della famiglia».
Vittorio Missoni, 58 anni, è il responsabile commerciale dell’azienda e negli ultimi anni è stato il principale artefice del rinnovamento del marchio di famiglia. Tutto senza mai tradire il suo dna: la realizzazione di capi in maglieria dagli straordinari e inimitabili colori caleidoscopici. Nonostante il ruolo di primo piano assunto all’interno dell’impresa, Vittorio è una persona semplice ed estremamente alla mano. È uno di loro e a Sumirago nessuno se lo dimentica.
«Siamo tutti molti preoccupati – racconta Carlo Pozzi, altro ex stretto collaboratore di Vittorio, in pensione da tre anni – Speriamo di ricevere presto notizie positive. Ho lavorato per 40 anni in azienda, ho iniziato con Missoni e ho finito con Missoni. Prima facevo il magazzino, poi l’autista e infine in officina. Quando c’era il campionario, le sfilate, lui è sempre stato disponibile con noi anche fino a tarda sera. Un uomo straordinario, sempre disponibile con tutti. Abbiamo fatto insieme una parte del suo trasloco, ero testimone alle sue pubblicazioni di nozze in Comune. Sempre sorridente, ama scherzare e si è sempre dimostrato disponibile. Una brava persona come tutta la famiglia alla quale anche noi ex dipendenti siamo molto affezionati».
Sumirago prega per la sorte di Vittorio e della sua compagna. Anche nei bar e negli altri luoghi pubblici non si parla d’altro. «Speriamo che tutto vada per il meglio – ripete una donna – una così brava persona, speriamo non gli sia successo niente di male e che l’aereo venga ritrovato. Per noi di Sumirago Missoni è un simbolo importantissimo. Vittorio anche quando lo incontri in paese è sempre gentile e molto educato. Non è snob. Spesso si ha un’immagine distorta di queste famiglie molto ricche. In molti casi è anche vero ma in questo caso stiamo parlando di una famiglia modello che si è fatta da sola, che ha dato da mangiare a tanti varesini e sumiraghesi, ma che ha sempre mantenuto umiltà e semplicità».
È un paese che mastica amaro: «Quando ho sentito queste notizie – racconta un’altra ex dipendente della ditta – speravo di aver capito male. Non poteva essere successo per davvero. Io mi ricordo Vittorio che gira tra i lavoratori e saluta tutti. Una persona meravigliosa, speriamo che non gli sia accaduto nulla di male perché non lo meriterebbe». Anche il parroco don Daniele Gandini è vicino alla famiglia Missoni: «Sono personalità, hanno fatto tanto anche per le attività della parrocchia. Non dobbiamo perdere la speranza, dobbiamo pregare perchè tutto si risolva per il meglio».
Pino Vaccaro
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f.artina
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