Summit dei sindaci degli 11 comuni: «L’ente consortile è estraneo ai fatti»

Dopo l’arresto del comandante Ettore Bezzolato, i primi cittadini hanno passato al setaccio il consorzio della polizia del Medio Verbano

– «L’ente consortile non è in alcun modo coinvolto nell’indagine che ha portato al provvedimento restrittivo nei confronti del comandante Ettore Bezzolato».

, sindaco di Brenta e presidente del consorzio degli 11 comuni al quale fa capo il comando di polizia locale del Medio Verbano lo ha affermato ieri mattina al termine di una riunione con tutti i sindaci dei comuni che compongono l’unione. «I nostri uffici non sono stati perquisiti – ha aggiunto Ballardin, affiancato dall’avvocato Emanuele Boscolo che tutela gli interessi dell’ente – C’è stato un sequestro parziale relativo al computer in uso al comandante Bezzolato». Un sequestro con onere di esibizione di documenti da parte dell’ente stesso. «L’autorità giudiziaria ci ha chiesto di consegnare entro 20 giorni tutta la documentazione inerente il bilancio relativo all’attività del comando di polizia locale e il personale che qui vi opera». In tutto 19 dipendenti, di cui quattro a tempo determinato e uno con funzioni amministrative.

«L’indagine, da quanto abbiamo appreso, è nella sua fase iniziale – ha detto Boscolo – Non conosciamo gli atti. Abbiamo soltanto avuto conferma del capo di imputazione che è quello di peculato”. Ballardin è garantista: «Non trattandosi della conclusione dell’inchiesta ma della sua fase d’avvio non ci esprimeremo in merito alle contestazioni: non siamo di fronte a una richiesta di rinvio a giudizio ma a una situazione che si sta accertando. Abbiamo piena fiducia nell’operato

della magistratura che saprà fare chiarezza». E ancora: «Abbiamo avuto l’impressione – hanno detto Boscolo e Ballardin – che il provvedimento restrittivo nei confronti del comandante Ettore Bezzolato sia dovuto più che altro alla necessità di allontanarlo dal luogo dove è in corso un’indagine. Noi stiamo già operando per preparare la documentazione richiesta dall’autorità giudiziaria che consegneremo quanto prima». Il presidente del consorzio aggiunge: «Non possiamo ora discutere della possibilità di intentare azioni giudiziarie a tutela dell’immagine del consorzio, che pure ci sono stati, non lo neghiamo. Attendiamo prima di avere un quadro completo sull’inchiesta. In seguito decideremo il da farsi».
Ballardin ha quindi concluso: «Mi preme sottolineare che l’unione non ha mai ricevuto segnalazioni relative a situazioni anomale. Nessun cittadino si è mai rivolto a noi direttamente. Altrimenti saremmo stati noi, per primi, a far partire un’inchiesta».