Gli edifici di pregio di Varese si concentrano nelle età del liberty e nel fascismo, quindi sono stati quasi tutti costruiti prima del 1953. Per tutelarli, il Comune ha deciso di proteggere tutti gli immobili che hanno più 61 anni.
Fino al consiglio comunale di mercoledì scorso, se un cittadino avesse voluto demolire un edificio costruito prima del 1953, avrebbe dovuto dimostrare che non aveva alcun valore presentando perizie e documentazioni.
Ma le cose sono cambiate dopo il via libera a un emendamento al Pgt presentato dal consigliere del Pd : adesso è il Comune a dover stabilire di sua iniziativa se l’edificio possa essere demolito oppure no.
Anche(Fi) con (Lega Nord) e avevano presentato due emendamenti dal contenuto analogo. L’opportunità di votare proprio l’emendamento di Civati è stata proposta da Nicoletti: «L’ho fatto per il bene della città. Con gli equilibri politici che ci sono, l’emendamento del Pd era quello che aveva più probabilità di passare».
Al di là di come il consiglio sia andato al voto, l’emendamento ribalta le cose. Quindi sarà il Comune a dover effettuare – entro 12 mesi – le verifiche sugli immobili per capire la qualità storica e architettonica degli stessi.
«Viene così risparmiato ai cittadini un notevole aggravio sia in termini di costo che di procedura – continua Civati – A Como gli edifici vincolati precedenti al 1953 di effettivo valore sono risultati solo 200. Anche a Varese credo che il numero sarà il medesimo, partendo da una base di 4.600 immobili costruiti prima del 1953».
«Binelli, costringendo il cittadino a produrre documentazione, portava avanti un’idea vessatoria di urbanistica – conclude Civati – Con questa modifica si restituisce un po’ di equilibrio nel rapporto fra amministrazione e cittadino».
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